«Vietato l'accesso agli hedge fund»: è questo il cartello che la Grecia vorrebbe apporre sui titoli del suo debito pubblico. Peccato che questo sbarramento non funzioni perché i bond, anche e soprattutto quelli emessi dagli stati, circolano liberamente sul mercato e possono essere acquistati e venduti da chiunque, su mercati regolamentati e non. Tutt'al più l'agenzia del debito greca ha potuto, questo sì, non invitare gli hedge fund nelle emissioni ed evitare che questi acquistassero i titoli dalle banche in fase di collocamento. Ma, per sfuggire agli attacchi della speculazione, ridurre la lista degli invitati non basta, occorre ben altro: non truccare i conti pubblici per celare il vero livello del deficit-Pil, adottare politiche fiscali ed economiche che garantiscano la sostenibilità delle finanze pubbliche e la capacità di onorare il debito. Lo "speculatore" s'ispira ai dati fondamentali, alla reputazione dei debitori e alle dinamiche dei conti pubblici: forse questo spiega perché la speculazione così detta attacca la sterlina ma non i Bund tedeschi. Gli hedge fund rappresentano una piccola fetta della grande torta degli investitori istituzionali: ma anche i bond greci hanno dimensioni contenute e per questo restano facili prede per chi lucra sulle montagne russe dei prezzi.