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Ammesso che ci sia un momento opportuno per slogan del genere, di sicuro non è questo, anche perché in materia elettorale brucia ancora per l'opposizione il caso di Bologna. Dove, dopo le dimissioni dell'ex sindaco Flavio Del Bono, fu chiesto dal centro-sinistra che si andasse alle nuove elezioni il prima possibile, cosa che si poteva fare con un intervento legislativo di urgenza, che le consentisse in questa primavera. Ma il governo ritenne che non ve ne fossero le ragioni e Bologna è stata sottoposta a un regime commissariale che durerà per almeno quindici mesi. La città ha avuto il migliore dei commissari possibili, Anna Maria Cancellieri già prefetto di Genova, e di sicuro non sarà con lei che la burocrazia ucciderà la democrazia. Detto questo, i due pesi e le due misure rimangono ed è quindi ben possibile che il peso e la misura adottati per far riammettere ora le liste del Pdl rimangano sullo stomaco dell'opposizione.
Il digestivo è nelle mani di chi ha voluto il decreto e lo dovrà difendere in parlamento e nel paese. Ed anche se in politica è facile che ci si lasci andare al trionfalismo quando si è riusciti a sottrarsi a una situazione difficile, in questo caso è davvero d'obbligo il comportamento opposto. Perché in questo caso non c'è davvero nulla di cui andare orgogliosi.