Genova, indissolubilmente legata al mare, guarda all'entroterra come occasione di sviluppo. Per il «Rinascimento dell'impresa», spiega il presidente degli industriali, Giovanni Calvini. Come? Coinvolgendo il territorio per sviluppare la prima «articolazione reticolare». Genova - da sempre città laboratorio per il manifatturiero - non è più e non è solo uno dei vertici del forse superato triangolo con Torino e Milano: è un sistema produttivo su scala territoriale, in grado di diffondersi nel Nord Ovest. Le basi ci sono e solide. Gettate negli anni scorsi, quando il tessuto industriale fece i conti con la crisi dei gruppi pubblici, con le difficoltà del porto, con una congiuntura avversa che ha modificato in profondità gli assetti aziendali. Ma l'orgoglio e la caparbietà di Genova hanno aiutato la città e i suoi imprenditori a guardare oltre. Il traguardo però non è raggiunto. La città è ora impegnata nell'innovazione, nella tecnologia, nell'automazione avanzata, nelle possibilità offerte dalla green economy. Qui sta la forza di Genova: coniugare le nuove realtà emergenti con quelle del passato e farle diventare punti di eccellenza e modello diffuso.