Il settore creditizio spagnolo è corso nell'ultimo anno ai ripari, tagliando circa 10mila addetti e circa mille succursali. Questi dati non comprendono il Santander che, in controtendenza rispetto al mercato, grazie alle sue tante acquisizioni ha aumentato i dipendenti di 14mila unità e le agenzie di circa 1.500 unità. Il dimagrimento del resto degli istituti (soprattutto quelli di medio-piccole dimensioni e le casse, escluse la Caixa e Caja Madrid) si è reso necessario per migliorare l'efficienza e la qualità del servizio, oltre che per ridurre sensibilmente i costi. Del resto il deterioramento della situazione economica, ha fatto sì che nel primo semestre la morosità del mercato sia più che triplicata e che le prospettive per l'autunno siano di un nuovo peggioramento. Non a caso il Governo spagnolo ha aumentato la dote del fondo di intervento pubblico a favore del settore creditizio a 99 miliardi di euro e sta incoraggiando la fusione tra casse di risparmio, le più compite dalla congiuntura negativa. (Mi.C.)