Che cosa deve rispondere un ministro degli Este-ri a un senatore che chiede di poter parlare del caso di una connazionale condannata dalla corte di un paese straniero? Soprattutto se la maggioranza del senato è in bilico? Qualunque ministro di buon senso risponderebbe al senatore: sono sempre disponibile ad ascoltare. Dunque, quale stupore se Hillary Clinton ha fissato un appuntamento alla senatrice Maria Cantwell che chiede chiarimenti sulla condanna a 26 anni di Amanda Knox a Perugia? Quale caso diplomatico? Quali gravi ripercussioni per i rapporti tra l'Italia e gli Stati Uniti? Solo la pessima abitudine di costruire le polemiche sugli "a margine" applicata, ahinoi, su scala mondiale. Come ha giustamente osservato Antonio Cassese, presidente del tribunale speciale dell'Onu, è bene che Hillary Clinton s'informi, capisca che il sistema italiano è diverso da quello americano e chiuda rapidamente il caso. Il tribunale di Perugia, aggiunge Cassese, ha condotto un processo equo, secondo tutti i criteri dettati dal codice di procedura penale italiano. Per ottenere giustizia, la giovane americana Amanda Knox ha ancora due gradi di giudizio.