Credit Action ha peccato di ottimismo. In gennaio l'organismo che monitora il debito privato degli inglesi aveva previsto che nel corso del 2009, ogni 4 minuti, un cittadino sarebbe stato dichiarato fallito. In realtà ne bastano 3 per aggiungere un nome nuovo alla lista dei bancarottieri delle proprie finanze. Le statistiche indicano un aumento del 30% dei fallimenti di persone fisiche, un terzo in più rispetto allo scorso anno.
Il debito degli inglesi sfiora i 1500 miliardi di sterline, il debito privato, quello per case, carte di credito e spese varie. Una cifra enorme che si espande se declinata con il debito pubblico che Londra non conosceva. Ora c'è anche quello ed è in sviluppo tumultuoso (il rapporto deficit-pil è a quasi il 13%). L'indebitamento privato generato dal credito facilissimo dell'era Blair è l'altra faccia della crisi, quella più oscura e meno discussa. Un problema che la Gran Bretagna tiene ai margini del dibattito economico. La politica dello struzzo può, anche, pagare ma rischia di essere straordinariamente rischiosa quando i numeri raggiungono i primati di oggi.