Il nome in codice è Pec, acronimo che nasconde forse la più grande rivoluzione nel rapporto tra il cittadino italiano e la burocrazia. Scopo mirabile, mezzo semplicissimo: una casella di posta elettronica certificata (Pec, appunto) che la pubblica amministrazione regalerà ai cittadini che ne faranno richiesta. Da quel momento, basta code negli uffici, basta richieste estenuanti, timbri, messi comunali, vigili e postini: ogni comunicazione e notifica arriverà comodamente a casa o anche no, sul proprio personal computer, e domani pure sul telefonino. Risultato quasi da non credere, eppure ormai a portata di mano. Quasi, perché se è vero che la richiesta di attivazione si fa sul proprio computer, per ottenere la casella bisognerà tornare all'ufficio pubblico e, previa verifica dei dati immessi online, si diventerà finalmente titolari di Pec. Proprio nella postilla si nasconde il rischio, che è quello di ricascare nella carta, nel timbro, insomma nella pedanteria burocratica. Se rivoluzione dev'essere, bisogna essere coerenti.