Telecom ha già avviato contatti con l'Agenzia delle entrate per chiudere la vicenda dei 298 milioni di Iva indebitamente detratta dalla controllata Sparkle per gli anni 2005-2007. La legge prevede lo "sconto della pena" a un ottavo delle sanzioni previste se il contribuente rinuncia al contenzioso: in pratica l'importo dell'Iva dovrebbe essere maggiorato del 12,5% (335 milioni in totale), ma in questo caso il negoziato è partito ancor prima che il Fisco inoltrasse la sua contestazione formale. Tanta sollecitudine, motivata dalla volontà di chiudere al più presto i conti col passato, potrebbe meritare un ulteriore sconto? Della questione, e delle eventuali azioni di responsabilità nei confronti dell'ex vertice della società, si parlerà nel cda Sparkle convocato per domenica a Milano. Ma oggi la riunione del comitato controllo interno e corporate governance di Telecom Italia, in vista del cda di bilancio di lunedì, si terrà al buio delle decisioni che saranno assunte dalla controllata incappata nella frode carosello. (A.Ol.)