Tav o No Tav? In Val di Susa, ripida vallata tra il capoluogo subalpino e la zona francese della Maurienne che verrà solcata dalla ferrovia veloce Torino-Lione, è giunta l'ora del dialogo. Gli scontri al calor bianco che segnarono il dicembre del 2005 sono un lontano ricordo. La sensazione in Valle è che il clima sia cambiato: cresce la disponibilità al confronto, si smorzano le tensioni. Qualche irriducibile ancora c'è, naturalmente. Ma sono una minoranza. Anche perché il piano di sviluppo del territorio promesso dal governo (due tranche di fianziamenti da 300 milioni l'una) inizia a fare presa sulle popolazioni locali, che sperano in un futuro più roseo per la loro Valle. Era ora. La Tav Torino-Lione (e successivo innesto sulla rete italiana dell'Alta velocità) darà un contributo determinate alla crescita economica di alcune delle regioni più industrializzate della fascia sud europea. In tempi i cui si parla tanto di clima, val la pena ricordare che la nuova Torino-Lione eviterà l'emissione di 465 milioni di tonnellate/anno di anidride carbonica. Un vantaggio ambientale da non sottovalutare.