Bepi Pillon e Calisto Tanzi. L'attuale allenatore dell'Ascoli Calcio e il vecchio patron della Parmalat. Difficile immaginare due personaggi più diversi. Uniti da niente, se non dalla contemporaneità di due eventi completamente diversi. Sabato scorso, 5 dicembre 2009: a Parma i magistrati che indagano sul crack Parmalat («buco» da 14 miliardi di euro, in gran parte a danno di ignari risparmiatori) rintracciano quadri e beni preziosi per un valore di circa 100 milioni di euro, attribuibili a Tanzi. Lo stesso giorno ad Ascoli (campionato di calcio di serie B), l'allenatore Bepi Pillon ordina alla sua squadra di fermarsi e far segnare gli avversari della Reggina per «pareggiare» un goal valido ma segnato in modo «immorale», perché un avversario era a terra. Tanzi, che da anni – secondo i Pm – nasconde le proprie ricchezze ed evita di rifondere i danni agli investitori truffati. E Pillon, che invece «rimborsa» in tempo reale gli avversari. Dall'industria e dalla finanza, Tanzi era approdato anche al calcio. Chissà se Pillon farà mai il percorso inverso, passando dal calcio alla finanza. Di uno così, i risparmiatori ne avrebbero bisogno. (Al.G.)