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WELFARE / Sopra il tavolo la sanità campa

di Guido Riva *

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5 Agosto 2009

Innovare è lo strumento principe per rilanciare la competitività del sistema industriale nella crescita all'indomani della ripresa.
Tra le aree strategiche per il rilancio economico, la sanità è tra le prime. Parte fondamentale del nostro welfare è area di grandi investimenti: un'opportunità di sviluppo scientifico, economico e occupazionale. La filiera della salute è importante per la sua trasversalità nella società e nell'economia italiana. Occupava nel 2007 oltre 1,5 milioni di addetti, in gran parte altamente qualificati. Il valore della filiera e dell'indotto supera il 12,2% del Pil.
La sanità è anche uno dei principali driver di ricerca e sviluppo. La filiera della salute ha il rapporto produzione/spesa in ricerca e sviluppo quattro volte quello della media dell'industria manifatturiera.
Il versante istituzionale è complicato. La prossima intesa stato-regioni è uno snodo delicato per il rinnovo delle politiche sanitarie e i relativi impatti sulla finanza pubblica. Le intese passate prevedevano obiettivi di razionalizzazione della spesa, ristrutturazione della rete assistenziale e ospedaliera, efficienza nell'erogazione dei servizi. A consuntivo, l'efficacia di quei patti è molto limitata e vige ancora la prassi dello Stato pagatore d'ultima istanza, in primis nelle Regioni firmatarie dei piani di rientro che non riequilibrano i conti e non riescono a ridurre i disavanzi sanitari. Dai nostri dati emerge che nelle 4 regioni commissariate, il debito sanitario al 2007 risulta di 27 miliardi di cui 20 verso i fornitori. I dati evidenziano anche un debito sanitario di tutte le regioni verso i fornitori di oltre 41 miliardi al 2007.
Sono dati preoccupanti che finora non sono stati considerati nel dibattito.
Confindustria ha presentato alle istituzioni varie proposte per la responsabilizzazione e la trasparenza nella gestione del Servizio sanitario nazionale e per l'assunzione d'impegni forti delle istituzioni tendenti alla ristrutturazione dell'Ssn. Crediamo necessario ripensarlo secondo un processo di ristrutturazione industriale che incida sulle determinanti economiche per crescere l'efficienza produttiva del servizio. Cambiare la geometria del sistema per rafforzare il diritto alla tutela della salute sancito dalla Costituzione.
Per sveltire il processo chiediamo alle istituzioni di proseguire speditamente nel confronto per realizzare un modello di secondo pilastro sanitario integrato con l'Ssn che sfrutti le opportunità della contrattazione collettiva con neutralità di costi per le imprese e usufruisca di parte delle ingenti risorse che gli italiani già spendono per acquistare privatamente prestazioni sanitarie.
Il sistema imprese non può sopportare il meccanismo delle addizionali a copertura dei disavanzi regionali. È necessario attribuire responsabilità agli amministratori inefficienti. Occorre che lo stato sia coordinatore più incisivo nell'esecuzione dei piani di rientro, garantendo riduzione degli sprechi e ritorno alla legalità ed evitando che le amministrazioni scelgano strade facili come penalizzare i fornitori.
Valutiamo negativamente i tagli effettuati ai danni dell'industria farmaceutica, forse il primo comparto per impegno in ricerca e sviluppo. Altrettanto negativa la proposta governativa di ridurre le tariffe di rimborso all'ospedalità privata delle prestazioni sanitarie a carico dell'Ssn, che attuata porterebbe in grave recessione un comparto da 100mila dipendenti, con ricadute negative per tutta la filiera della salute.
Confindustria chiede al governo che, per far fronte alle difficoltà di cassa provocate dagli sprechi, invece di dettare tagli che non producono benefici reali ma ulteriori difficoltà nel futuro, convochi un tavolo di confronto per individuare insieme soluzioni utili alla necessità di risparmio senza provocare danni alla filiera e senza sottrarre servizi in certe aree indispensabili ai cittadini.
Da tempo sosteniamo la necessità di modernizzare rinnovando il parco delle tecnologie biomediche e implementando telemedicina e teleassistenza, che devono essere il "filtro intelligente" contro i ricoveri ospedalieri inappropriati.
Una rete d'assistenza territoriale in cui integrare presidi e professionalità medico-assistenziali. Lo strumento è la tecnologia Ict, fattore significativo per l'ottimizzazione dei processi funzionali e organizzativi interni all'Ssn.
Su questi temi è in corso un positivo confronto con i medici di base. La reingegnerizzazione potrà attuarsi solo in un nuovo partenariato strategico e finanziario pubblico-privato che superi le difficoltà esistenti nel rapporto fra pubblica amministrazione e imprese: soprattutto i ritardi nei pagamenti.
Confindustria ha posto questo tema tra le sue priorità e chiede che le misure anticrisi, pur con gradualità e prudenza per la dimensione delle risorse necessarie, ricomprendano la sanità nel campo di applicazione. Le imprese non possono accettare una prospettiva di accordi transattivi imposti per legge, come già accaduto a Roma e Torino per importanti nosocomi "falliti" per decreto e affidati a gestioni liquidatorie. Una soluzione più civile è concordare con i creditori piani di smobilizzo pluriennali, garantiti sull'ammontare dei crediti, degli interessi e delle spese accessorie.
  CONTINUA ...»

5 Agosto 2009
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