Linguaggio osceno, scrivono i giornali raccontando della filippica con cui Timothy Geithner ha investito i suoi interlocutori, tra i quali il presidente della Fed Ben Bernanke. Motivo dell'impennata di un ministro solitamente misurato, i ritardi che bloccano il varo della riforma per dare a Wall Street nuove regole. L'idea che la Fed assuma maggiori poteri non piace alle altre autorità, Sec e Fdic, oggi guidate da due donne, Mary Shapiro e Sheila Bair. Il tema del contendere è in realtà legato al potere: nessuna autorithy vuole rinunciare alla sue prerogative. Ora, siccome sull'amministrazione Obama si sono infittite le critiche per l'immobilismo di fronte a una riforma a parole largamente sponsorizzata, sembra che l'inquilino della Casa Bianca abbia dato mandato al suo ministro di stringere i tempi. «La materia è complessa» ha detto Geithner «ma alla fine bisogna smetterla di discutere e decidere». Ma la Bair lo ha gelato: «Perché l'amministrazione sta facendo così tanti sforzi per creare un'unica autorità quando potrebbe dedicarsi a questioni più urgenti?». (P.Mad.)