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Per il Pd la trincea dei ballottaggi

di Emilia Patta

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8 giugno 2009


Le sfide più significative
Milano non si è appassionata, e il Pd spera. Nel confronto con il 2004 sono oltre il 3% i milanesi in più che hanno deciso di disertare le urne: hanno votato il 69,86% contro il 72,40% di cinque anni fa. E il voto amministrativo – per altro in calo di circa tre punti in tutta Italia –non ha catturato neanche i vicini monzesi, il cui interesse per la nuova provincia di Monza e Brianza si è rivelato piuttosto basso: qui –in controtendenza rispetto al dato generale – più votanti per le europee che per la provincia con uno scarto di quasi un punto percentuale.
A Milano cresce l'astensionismo, dunque. Le speranze del Pd in questa difficile partita per le amministrative partono proprio da qui. Al quartiere generale di Filippo Penati, presidente democratico uscente della provincia, sono infatti convinti che «se i milanesi non sono andati a votare chi ne risente è Guido Podestà».
Già, perché quello che il Pd spera a Milano, così come a Bergamo, Pavia, Padova e Bari - in attesa dello scrutinio che per le amministrative comincerà oggi alle 14 - è arrivare al ballottaggio. E i primi dati ufficiosi – frutto di sondaggi locali – confortano un poco tali aspettative: verso il secondo turno almeno a Milano, Bergamo e Padova. Al ballottaggio anche nella rossa Firenze, dove la candidatura dell'" alternativo" Valdo Spini (i sondaggi lo fanno veleggiare attorno al 10%) toglie spazio al primo turno al giovane candidato del Pd Matteo Renzi. A Bologna potrebbe invece farcela subito Flavio Delbono, appoggiato anche da Rifondazione, contro il Pdl Alfredo Cazzola: i sondaggi lo danno tutti attorno al 50%, con una forchetta tra il 48 e il 52.
La provincia di Milano e i comuni di Bergamo Pavia Padova e Bari: queste le roccaforti che il Pd spera appunto di conservare. E i sondaggi delle ultime ore danno conforto a questa speranza. Per il resto, data per scontata la conferma delle amministrazioni nelle regioni "rosse" (Emilia Romagna Toscana Umbria e Marche), il Pd si prepara a perdere la maggior parte delle province e molti comuni del Nord e del Sud. A partire dalla provincia di Napoli, in procinto di risentire pesantemente dell'effetto rifiuti. «Già mantenere qualche roccaforte a Nord e a Sud –ammette Paolo Fontanelli, responsabile enti locali del Pd – sarebbe un risultato».
Nel caso di Milano, dove al primo turno la sinistra radicale ha presentato un suo candidato, Penati potrà contare sul "soccorso rosso" in caso di ballottaggio. A Bergamo il sindaco uscente Roberto Bruni, sostenuto anche dalla sinistra radicale, si è ripresentato puntando molto sulla sua lista civica ma trovando una destra forte (50% alle politiche) e unita attorno a Franco Tentorio. Stessa situazione a Padova, dove il sindaco uscente del Pd Flavio Zanonato ha vinto nel 2004 al primo turno: appoggiato da tutto il centro-sinistra, spera in queste ore nel ballottaggio con lo sfidante Marco Marin. A Bergamo e a Padova sono già avviati i contatti con l'Udc per un accordo politico in caso di secondo turno. Spera infine nel ballottaggio anche il sindaco uscente di Bari Michele Emiliano, appoggiato da tutto il centro-sinistra.

8 giugno 2009
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