PARLAMENTO EUROPEO
1,53 miliardi
Un'unica istituzione e tre sedi di lavoro. Sono questi i segni particolari del Parlamento europeo. Nel 2009 la Ue stacca un assegno da 1,53 miliardi per il funzionamento della macchina. Un conto che in cinque anni è cresciuto del 22 per cento. Qui, oltre ai costi legati al personale e alla manutenzione degli edifici, pesa la voce "trasferta a Strasburgo", pari a 120 milioni. Se infatti il segretariato generale si trova a Lussemburgo e le riunioni delle commissioni e dei gruppi politici si tengono a Bruxelles, per una settimana al mese tutti si trasferiscono nel capoluogo alsaziano per la sessione plenaria. La città, simbolo della riconciliazione franco-tedesca, ospitava già dal 1952 l'antenato del Parlamento, l'Assemblea della Ceca (la Comunità del carbone e dell'acciaio). Per anni Francia e Belgio non sono riusciti a trovare un accordo sulla sede, fino al Consiglio europeo di Edimburgo del 1992 che ha raggiunto il compromesso valido ancora oggi.
COMMISSIONE UE
3,6 miliardi
È la Commissione Ue, il "Guardiano dei Trattati", com'è definita in gergo, l'istituzione più costosa. Il bilancio 2009 prevede uno stanziamento di 3,6 miliardi – mezzo miliardo in più rispetto al 2005 – per il funzionamento di questo ingranaggio che conta più di 25mila dipendenti. Tra questi gli italiani sono 2.575, mentre i funzionari con il grado più elevato (Ad 16) sono 40.
Il simbolo dell'esecutivo Ue è il palazzo Berlaymont a Bruxelles, ma sono circa 2mila i dipendenti che svolgono la loro attività sparsi tra Lussemburgo, i centri che ospitano gli istituti di ricerca (Ispra, Gael, Karlsruhe, Petten e Siviglia), l'Ufficio veterinario europeo a Grange (Irlanda) e le sedi di rappresentanza nei 27 Paesi e nel mondo. La parte più consistente (2,6 miliardi) è quella destinata a coprire le spese per il personale (stipendi, costi di formazione e di reclutamento). Di questi 14,6 milioni sono destinati al pagamento dei Commissari.
CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA
602,9 milioni
Sono cresciuti, ma a un ritmo più contenuto, i costi di funzionamento del Consiglio Ue negli ultimi cinque anni. Nel 2009 sono stati messi a bilancio 602,9 milioni, il 6% in più. Anche qui la parte più consistente è destinata al pagamento dei dipendenti: 3.200 persone, 500 in più rispetto al 2005. Spesso con la valigia in mano e impegnati in riunioni. A Bruxelles, ma anche a Lussemburgo ad aprile, giugno e ottobre. Solo quelle ufficiali sono 4.500 all'anno. Tanto che la loro organizzazione, compresi i servizi d'interpretariato e le spese di viaggio, costa 127 milioni, il 21% del totale. Per contenere l'impatto economico dell'allargamento è stato messo a punto un piano di contenimento della spesa: se durante le riunioni dei ministri ciascuno può parlare la propria lingua ed è disponibile la traduzione simultanea, per gli altri incontri il servizio è "à la carte": viene cioè fornito solo se è richiesto dai partecipanti.
CORTE DI GIUSTIZIA UE
314,9 milioni
Raddoppio del personale e forte accelerazione della spesa. È l'effetto dell'allargamento ad Est sulla Corte di Giustizia Ue del Lussemburgo.
I dipendenti, che nell'Unione a 15 Stati si attestavano a quota 1.094, nel maggio 2009, con l'Europa a 27, sono saliti a 2.005, suddivisi tra giuristi, linguisti e interpreti, con un'età media di 41 anni. A questi si aggiungono i 54 giudici della Corte e del Tribunale di primo grado, i tre cancellieri e i tre giudici del Tribunale Ue della funzione pubblica.
Di pari passo sono cresciuti anche i costi, passando da 232,3 a 314,9 milioni, con un incremento dell'82,6%. Tre quarti di tale somma sono destinati a coprire le spese del personale. Per gli stipendi dei giudici vengono messi da parte 23 milioni e le loro ore di straordinario costano alla Corte 2,2 milioni.