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L'Europarlamento: cosa fa e con quali poteri

di Antonio Pollio Salimbeni

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5 giugno 2009

CHE COS'E' - Il Parlamento europeo è l'unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini. La prima elezione diretta avvenne nel giugno 1979, in precedenza i deputati erano designati dai parlamenti nazionali. Il Parlamento approva leggi che si applicano a tutti gli stati membri dell'Unione europea (ben oltre il 50% delle leggi nazionali è orientato da leggi europee); deve dare la fiducia a presidente e membri della Commissione europea, ne controlla l'operato e può costringerli alle dimissioni se non è soddisfatto del loro lavoro; ha l'ultima parola sul bilancio annuale dell'Unione. Due le sedi di lavoro: Bruxelles e Strasburgo.

CHI NE FA PARTE – I deputati da eleggere sono 736, gli elettori 375 milioni nei 27 paesi membri, resteranno in carica fino al 2014. Il loro numero è grossomodo proporzionale alla grandezza del paese in cui sono eletti. Più numerosi i tedeschi (99), meno i maltesi (5). In Italia ne vengono eletti 72. Se il Trattato di Lisbona, appeso al referendum in Irlanda (si terrà entro l'anno), entrerà in vigore dal 2014 il parlamento sarà composto da 751 deputati.

I POTERI – Condivide il potere legislativo con il Consiglio della Ue adottando leggi comunitarie (direttive, regolamenti) con la possibilità di approvare, modificare o respingere il contenuto delle norme proposte dalla Commissione. Ha un'influenza pari a quella del Consiglio (cioè dei governi) in tutti gli atti volti ad agevolare la circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali o a proteggere l'ambiente e i consumatori. Su argomenti come fisco, politica industriale e politica agricola esprime solo un parere consultivo. Il Trattato di Lisbona prevede che gli eurodeputati potranno varare leggi anche su immigrazione, agricoltura e pesca, sport e su tutte le spese del bilancio comunitario.

COME VENGONO SPESI I SOLDI – Solo l'1% della ricchezza nazionale della Ue, circa 235 per abitante, confluisce nel bilancio annuale che ammonta a più di cento miliardi di euro. L'Europarlamento costa meno di 3 euro l'anno a ogni cittadino. I soldi comunitari vengono utilizzati in questo modo: secondo il quadro finanziario 2007-2013 il 44% del bilancio viene usato per crescita sostenibile, sviluppo economico regionale, azioni per competitività e occupazione; il 43% per agricoltura, sviluppo sostenibile e ambiente; il 6% per aiuti per paesi in via di sviluppo e umanitari; l'1% per protezione dei diritti dei cittadini, libera circolazione delle persone, cooperazione di polizia, lotta anti-terrorismo.

LE COSE FATTE – La scelta dei temi più rilevanti è ovviamente arbitraria dato che tra il 2004 e il 2009 l'Europarlamento ha legiferato in molti ambiti: cambiamenti climatici, occupazione, mercato interno dei prodotti e servizi, trasporti, sicurezza e salute. Ne scegliamo tre che hanno una diretta rilevanza per la vita di tutti i giorni. Il primo è il costo dell'uso dei telefoni cellulari. Dopo lunghe discussioni con i governi, i deputati hanno ottenuto che a partire dal 2009 le tariffe in roaming non superino 0,43 euro al minuto per le chiamate in uscita e 0,19 euro al minuto per quelle in entrata.

Il secondo rema riguarda i passeggeri aerei: ora possono essere certi che il prezzo offerto per il loro biglietto sarà quello che effettivamente dovranno pagare. Infine un tema che riguarda sia i cittadini che le imprese: nel dicembre 2006 è stato approvato un regolamento sulle sostanza chimiche che impone all'industria l'onere di dimostrare la sicurezza dei propri prodotti. Si tratta del regolamento "REACH" (registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche) che sancisce la registrazione di circa trentamila delle centomila chimiche presenti sul mercato.

LE COSE DA FARE – Nella prossima legislatura l'Europarlamento si occuperà di congedo maternità, diritti di interpreti ed esecutori di opere musicali, regole del mercato delle telecomunicazioni, inclusi i diritti degli utenti di internet, funzionamento dell'Eurovignetta (per promuovere trasporti stradali più ecologici mediante tasse a copertura dei costi dell'inquinamento). Inoltre dovrà legiferare con ritmo accelerato sulle regole per i mercati finanziari (in particolare hedge fund e private equity), sulle norme per la supervisione di banche, assicurazioni e borse, sulle remunerazioni dei top manager delle società quotate in borsa. Inoltre sulla revisione del sistema di scambio di emissioni di Cc2 per il periodo post-Kyoto, sulla qualità degli organi oggetto di donazione, sui prodotti farmaceutici, sul finanziamento della sicurezza aerea, sull'immigrazione legale.

5 giugno 2009
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