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8 giugno 2009

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Germania: un punto a favore della Merkel
I democristiani del cancelliere tedesco Angela Merkel sono usciti rafforzati dal voto europeo di domenica, a meno di quattro mesi dal rinnovo del Bundestag in settembre. Secondo i risultati finali, la Cdu-Csu ha avuto il 37,9% dei voti, in calo rispetto alle europee del 2004, ma in rialzo rispetto alle politiche del 2005.
"Si tratta di un buon punto di partenza per i prossimi 110 giorni", ha detto questa mattina la signora Merkel, riferendosi al periodo da qui al voto del 27 settembre. L'obiettivo del cancelliere è di chiudere l'era della grande coalizione con i socialdemocratici e allearsi con i liberali dell'Fdp in forte crescita. Insieme ieri i due partiti hanno riscosso il 48,9% dei suffragi.
Con il voto di domenica, Cdu-Csu e Fdp hanno quindi posto un'ipoteca sul risultato di settembre. E' ancora presto però per considerare chiusa la partita. Certo i socialdemocratici, con appena il 20,8% dei voti, non appaiono pericolosi, ma l'affluenza alle urne nella consultazione europea è stata talmente bassa (43%) da rendere il test poco attendibile.
In generale comunque le elezioni europee hanno dimostrato che in una recessione i tedeschi tendono a premiare il cancelliere al potere. In questo senso, a uscire sconfitto non è solo il partito socialdemocratico, il cui è risultato è pressoché simile a quello del 2004, ma forse soprattutto il suo candidato-cancelliere, Frank-Walter Steinmeier, che proprio non è riuscito a convincere. (Beda Romano)

Portogallo: bene il centrodestra
Il principale partito di opposizione di centrodestra in Portogallo è in leggero vantaggio nelle elezioni europee secondo i primi exit poll sul Ps del premier José Socrates. Per il sondaggio all'uscita dalle urne per la Tv privata Sic il Psd otterrebbe il 30-31% contro il 29-30% per il Ps. L'exit poll della Tvi assegna al Psd una forchetta dal 30,4% al 34,4% e del 24,1% al 28,1% al Ps, quello della Tv pubblica Rtp prevede per il Psd fra il 29 e il 34% e per il Ps fra il 28 e il 33%.


Irlanda, crolla il partito di governo

La crisi economica e il risentimento dei cittadini irlandesi verso il modo in cui il governo ha deciso di affrontarla hanno assestato un colpo largamente pronosticato al Fianna Fail, il partito conservatore al governo dal 1997, che secondo i dati provvisori pubblicati sul sito dell'Europarlamento, crolla dal 30 al 24% dei voti circa e scivola al secondo posto, facendosi sorpassare dal centrista Fine Gael, che ha intorno al 29%. Terzo partito, con il 13%, il Labour, che si conferma terzo partito. Buon risultato, a sinistra, per lo Sinn Fein (oltre 11%) e per gli euroscettici di Libertas (5,6% circa), una "new entry".

Grecia: vittoria dei socialisti del Pasok

Il partito socialista Pasok ha vinto le elezioni europee in Grecia, in un voto che rischia di mettere in difficoltà il governo conservatore guidato dal partito Nuova democrazia. Secondo dati praticamente definitivi (relativi al 99,87% dei voti), il Pasok ha ottenuto il 36,65%, mentre Nuova Democrazia ha avuto il 32,30%. A livello di seggi i due partiti ottengono ciascuno otto eurodeputati. Tuttavia il voto rischia d'incidere sul piano interno, dove il governo conservatore ha una maggioranza di un solo seggio in parlamento. Alle europee del 2004, Nuova Democrazia aveva ottenuto il 43% distanziando il Pasok di 9 punti. «Il risultato elettorale non ci soddisfa- ha commentato il primo ministro Costas Karamanlis- Molti nostri elettori ci hanno inviato un chiaro messaggio, scegliendo di non votare». «Il risultato è una speranza per un nuovo inizio», ha invece affermato il leader socialista, Giorgos Papandreou. Nell'insieme il voto segnala un forte scontento dell'elettorato di fronte alle accuse di corruzione nei confronti di Nuova Democrazia e alla crisi economica, che si è tradotta in una forte instabilitá sociale con scioperi e manifestazioni violente. .

Danimarca, la sinistra di Governo avanza
In Danimarca, paese con 13 seggi al parlamento europeo, avanzano, secondo gli exit poll, due partiti agli estremi degli schieramenti di destra e di sinistra: il partito del Popolo Danese (Df), nazionalista e xenofobo che ha ottenuto il 15,2% delle preferenze (2 seggi), e il Partito popolare socialista (Sf) con il 16% (2 seggi conquistati) I socialdemocratici del Sd sono in forte calo ma restano il primo partito del paese con il 21,2% (dal 32,5% dei voti) e 3 seggi. Anche la sinistra del Partito liberale danese al Governo (V) ha ottenuto il 20,2% dei voti (3 seggi), ed è in leggero aumento sulle Europee 2004 (19,4%)

  CONTINUA ...»

8 giugno 2009
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