«Non c'è motivo di farsi prendere dal panico. Il vaccino sarà pronto entro le date previste. Prima della seconda ondata, come avviene di solito con le pandemie, ovvero il prossimo inverno, c'è tutto il tempo per intervenire. Intanto dobbiamo puntare a tenere a casa selettivamente le persone che contraggono l'H1N1: anticipando la vaccinazione contro l'influenza stagionale potremo limitare il numero dei falsi allarmi. In caso contrario si rischia di bloccare l'economia del Paese. E tutto quello che è stato fatto in Italia è ben fatto perché punta a scongiurare anche questo rischio».
A sostenere le scelte compiute finora dal Governo in tema di pandemia è Daniel Jacques Cristelli, ad di Sanofi Pasteur MSD Italia e Grecia, l'azienda (100 dipendenti e circa 70 milioni di fatturato in Italia, ndr.) che assieme a Novartis fornirà all'Italia i vaccini richiesti. La produzione dell'azienda, per tutto il mondo, è in corso nello stabilimento di Anagni di Sanofi-Aventis.
L'Italia si sta muovendo bene, insomma.
Le misure assunte dal Governo sono state assolutamente corrette e le richieste sono state chiare: 48 milioni di dosi per 24 milioni di persone. Per vaccinare gli altri avremo tutto il 2010. L'Italia inoltre può contare su 3mila centri vaccinali pubblici e su una rete di medici abituati a vaccinare i pazienti per l'influenza. Pensi che la Francia sta creando solo ora ambulatori ad hoc.
Quando sarà realmente disponibile il vaccino?
Il vaccino è già pronto. I primi lotti industriali sono già stati prodotti in giugno-luglio e abbiamo avviato gli studi clinici. Nel frattempo abbiamo concluso la produzione del vaccino stagionale, che è già disponibile in vari Paesi, e ripreso la produzione del vaccino H1N1. Entro fine ottobre il prodotto dovrebbe essere registrato e inizieremo la distribuzione entro fine anno. Ora è indispensabile concludere gli studi in corso su migliaia di persone, negli Usa e in Europa.
Le risposte attese?
Siamo l'unica azienda ad aver sviluppato varie formulazioni e diversi dosaggi: se individueremo un'efficacia a basso dosaggio potremo produrre un numero maggiore di dosi con la stessa materia prima. Inoltre, dovendo rispondere alle strategie dei diversi Paesi, stiamo facendo studi sugli adulti, sugli anziani e sull'uso pediatrico. Poi decideranno i Governi.
Che cosa suggerirebbe alle imprese?
Non sta a me dare suggerimenti. Posso solo dirle che nella mia azienda tutti i dipendenti saranno protetti col vaccino stagionale. Non dimentichiamo poi che in caso di influenza - pandemica o meno - le complicanze respiratorie batteriche possono essere evitate ricorrendo al vaccino antipneumococco, come ricordano le circolari ministeriali.
La strategia insomma quale deve essere?
Bisogna fare prevenzione con tutto ciò di cui si dispone. Basta fare due conti: un vaccino antinfluenzale, un vaccino antipneumococco e un vaccino H1N1 costano 45 euro. Un ricovero per bronchite o polmonite grave costa 3mila euro.
Il vaccino H1N1 però non andrà in farmacia.
Oms ed Europa ci hanno chiesto di limitare la fornitura agli Stati: è una richiesta mondiale che risponde a criteri di giustizia. Una grande quantità del nostro vaccino, ad esempio, è destinata ai Pvs che hanno minori disponibilità.
Quanto costerà il vaccino?
Non faremo business sulla pandemia. Il lavoro immane di questi tre mesi ha avuto costi enormi, ma il vaccino non costerà più degli 8-9 euro già previsti per il vaccino stagionale.
