Il conteggio dei morti a causa dell'influenza A continua a salire anche in Italia. L'ultima vittima accertata, l'undicesima, è una donna riminese di 43 anni, deceduta ieri per grave insufficienza respiratoria nell' Ospedale Infermi. La donna, che presentava fattori di rischio preesistenti, era ricoverata da alcuni giorni nel reparto di rianimazione, tenuta costantemente sotto osservazione dai medici e sottoposta a respirazione artificiale e alle terapie del caso. L'inchiesta epidemiologica, condotta dagli operatori del dipartimento di sanità pubblica, ha consentito di verificare che le persone che hanno avuto contatti diretti con la paziente non sono stati colpiti dall'infezione.
L'influenza A continua a mietere vittime anche a Napoli, dove sono state quattro le persone morte nel giro di tre giorni. Si tratta di persone che, pur avendo altre patologie, erano contagiate dal virus H1N1. L'ultimo in ordine di tempo è stato un medico di 73 anni morto oggi all'ospedale Cotugno. Un altro medico di 55 anni è deceduto, sempre nel capoluogo partenopeo, martedì: aveva eseguito poco prima un intervento chirurgico. Ieri è stata la volta di un pensionato di 65 anni, ricoverato al Cotugno per altre patologie. E oggi, poco prima che si sapesse della morte del medico settantatrenne, è deceduto allo stesso ospedale un detenuto condannato all'ergastolo, ricoverato per le gravi condizioni di salute.
Intanto il viceministro Fazio ha spiegato che i dati recenti sull'incidenza dei casi di influenza A in Italia sono «saliti moltissimo e ci dicono che l'Italia è il paese in percentuale con il maggior numero di casi insieme alla Spagna, circa 380 per 100 mila abitanti». Secondo Fazio, tuttavia, «l'influenza A rimane lieve e sotto controllo».