La donna di 46 anni deceduta sabato all'ospedale di Messina potrebbe essere la prima persona in Italia ad essere morta per cause dirette legate al virus H1N1: lo afferma la sorella, medico di professione
«Mia sorella era sana. Non era fumatrice, non aveva broncopolmoniti pregresse, non aveva nessuna patologia sistemica che potesse giustificare una sua non risposta ai farmaci e a tutto quello che i medici, veramente con grande professionalità, hanno fatto». Così ha dichiarato la sorella, medico, della donna di 46 anni, Giovanna R., morta ieri per l'influenza A all'ospedale Papardo di Messina, dov'era ricoverata dal 30 agosto.
Sul decesso della donna la Procura di Messina aprirà un fascicolo e sarà disposta anche l'autopsia. Intanto sono in arrivo nella città dello Stretto gli ispettori inviati dall'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, per valutare come il caso sia stato trattato dai medici che per quasi 20 giorni hanno avuto in cura la donna. La sorella ha precisato che la donna «non era stata all'estero» e, lasciando intendere che la causa del decesso sia stata il virus dell'influenza A, ha aggiunto: «precedentemente a mia sorella avevano avuto banali sintomi influenzali, trattati con paracetamolo, tachipirina e niente più, i figli di mia sorella e i miei figli, che stavano con me in vacanza. L'ultima a contrarre l'influenza - ha concluso la sorella della donna deceduta - è stata Giovanna e purtroppo è stata la più sfortunata».
Il direttore generale del nosocomio peloritano, Armando Caruso, ha dichiarato che al Papardo «sono state curate 21 persone affette da virus A, 11 ricoverate e 10 solo visitate, e posso assicurare - ha precisato - che stanno tutte bene. In quest' ultimo caso purtroppo non è andata così». La direzione del Papardo ha richiamato in servizio tutti i medici che si sono occupati della donna, chiedendo loro una dettagliata relazione sul ricovero ed il trattamento. Intanto il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, ha convocato una riunione per domani con i manager e i direttori sanitari degli ospedali locali per fare il punto della situazione ed adottare eventuali misure anti virali.
