Quando si alzò l'allarme per l'influenza aviaria, i nesci e i qualunquisti strillarono più del pollame che veniva vaccinato in Cina contro chi predicava di fare attenzione. Malgrado tutto, in quel caso come in quello della Sars, l'organizzazione internazionale della sanità limitò i danni e, per fortuna, la temuta mutazione del virus in aggressivo contro l'uomo non venne a verificarsi. La natura umana tende a rinviare la prevenzione e la gestione del pericolo fino all'ultimo momento da una parte, ma dall'altra è sedotta dagli allarmismi eccessivi: ricetta perfetta per la confusione. L'influenza impropriamente detta suina va trattata con una gestione seria e coordinata, per evitare che anche un numero modesto di casi in autunno mandi in tilt aziende, uffici, scuole. Oggi è abbastanza incerto chi e come stia coordinando, a livello globale, la risposta. Per non diffondere panico c'è chi minimizza, per non abbassare la guardia c'è chi esagera. I cittadini han bisogno di risposte nette, come quelle che oggi offriamo nella nostra guida a pagina tre. In modo da essere in autunno informati e guidati, non nervosi al primo starnuto.
