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Vaccino, priorità per i malati cronici

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4 novembre 2009

Coordinamento tra medici e vaccinazione "personalizzata", vagliata caso per caso: sono queste, secondo gli specialisti che hanno in cura i pazienti indicati dal ministero del Welfare come destinatari prioritari dei vaccini, le strategie da adottare contro la pandemia. A cominciare dalle donne in gravidanza: per loro i consigli più restrittivi. Il ginecologo raccomanda la massima cautela: niente supermercato, quando possibile, e in generale meglio tenersi lontane dai luoghi affollati. In attesa che i vaccini siano disponibili, perché nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza (ma non nel primo) sono fortemente consigliati. Anche per gli obesi e per i bambini che soffrono di malattie croniche, come le distrofie e la broncopneumopatia cronico-ostruttiva, la profilassi è d'obbligo. Cruciale in questo caso è l'informazione alle famiglie, cui i medici sono tenuti a richiedere il consenso informato.
Nei cardiopatici la ricetta va differenziata: un ex infartuato in ottima salute può non aver bisogno del vaccino, necessario invece in caso di insufficienza cardiaca. Distinguo anche per i malati di tumore: chi è in chemioterapia deve aspettare che il sistema immunitario si riprenda, anche ritardando il ciclo successivo. Nessuna indicazione specifica per i sieropositivi: l'influenza A può essere aggressiva soltanto in caso di patologie concomitanti. E per i diabetici qualche attenzione in più nel monitoraggio della glicemia.

I consigli degli esperti

1. Supermercati sconsigliati alle donne incinte
Antonio Chiantera, segretario associazione ginecologi ospedalieri
Vaccinazione per le donne nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza, perché i benefici superano i rischi. E nell'attesa massima prudenza per tutte le donne incinte: meglio evitare i luoghi affollati, dai cinema ai supermercati, dalle scuole ai locali, e indossare mascherine. Se ci si ammala, però, niente paura: nella maggior parte dei casi basta curarsi con la tachipirina. Se la malattia assume invece una virulenza particolare, occorre verificare se si tratti di influenza A e approfondire.

2. Asma e cardiopatie i fattori di pericolo per i bambini
Pasquale Di Pietro, presidente società italiana di pediatria
È molto importante partire al più presto, in ogni regione, con la vaccinazione dei piccoli malati cronici, tenendo conto che al di sotto dei dieci anni di età è consigliata la profilassi in due dosi. Le patologie più a rischio? Malattie congenite che possono aggredire i muscoli respiratori, come la distrofia, e la Bpco, molto frequente tra i neonati gravemente pretermine. Ma il virus può essere pericoloso anche in caso di cardiopatia e asma gravi.

3. Per i post infartuati è consigliata la co-vaccinazione
Giuseppe Di Pasquale, presidente federazione italiana di cardiologia
Due le categorie per cui è più consigliata la vaccinazione: i pazienti con insufficienza cardiaca cronica, nei quali il virus rischia di riacutizzare il problema e post-infartuati, che dovrebbero sottoporsi a co-vaccinazione contro influenza stagionale e nuovo virus.
A rischio anche chi ha subito interventi di cardiochirurgia. Il consiglio però è di valutare caso per caso, consigliandosi con il medico di famiglia o con il cardiologo.

4. Maggiore prudenza se sottoposti a chemioterapia
Carmelo Iacono, presidente eletto associazione italiana oncologi medici
A oggi non risultano casi importanti di influenza A nei malati di tumore. La vaccinazione andrà valutata caso per caso perché la presenza dell'adiuvante squalene rende il vaccino non indicato nei pazienti immunodepressi per la chemioterapia. Bisogna aspettare che il malato abbia superato il picco di abbassamento dei linfociti, magari ritardando il successivo ciclo di chemio. E semmai occorre trattare subito i sintomi sospetti con gli antivirali.

5. Monitoraggio più costante della glicemia
Sandro Gentile, presidente associazione medici diabetologi
Come per l'influenza stagionale, i diabetici non hanno più facilità ad ammalarsi, ma nel caso devono: contattare il medico, controllare più frequentemente la glicemia e, se necessario, aggiungere insulina o aumentarne il dosaggio in caso di febbre, bere per evitare la disidratazione, prendere se necessario farmaci per febbre, mal di testa, vomito.
Cosa non fare: utilizzare mascherine, assumere antibiotici, vitaminici o antivirali come preventivi, sospendere l'insulina in caso di inappetenza.

6. Lavoro d'équipe tra pneumologi e rianimatori
  CONTINUA ...»

4 novembre 2009
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