La maturità, l'ansia del primo esame importante della vita. Una prova che, anche se per qualcuno «si perde nella notte dei tempi», ha segnato una tappa importante nella vita di tutti. Sensazioni ed emozioni che si inseguono e un po' di amarcord. Ecco nei racconti dei nostri lettori l'esame di maturità.
Daniela di Mondovì (Cn): «Professori distratti alla maturità dello sbarco sulla luna»
La mia maturità, 21 luglio 1969. Lo sbarco sulla luna del primo uomo: tutta la notte o quasi incollata al televisore e poi, al mattino la prova di italiano, andata bene, peraltro. Il ricordo più brutto, però , rimane quello dell'orale di filosofia: i professori a banchetto davanti a un vassoio di paste, con la radiolina accesa e poca voglia di ascoltare le mie riflessioni sul pessimismo di Schopenauer.
Giuseppe A. di Vicenza: «Dopo 50 anni siamo ancora giovani dentro»
Sabato 13 giugno 2009 abbiamo festeggiato il 50° anno dalla maturità. Eravamo in 19 della gloriosa III A del Liceo Classico Pigafetta di Vicenza, 6 gli assenti: 5 ingiustificati, uno giustificato. In 6 ci hanno lasciato e penso li ritroveremo alla festa del prossimo cinquantennio. Il pranzo è iniziato in ritardo: abbiamo infatti atteso l'arrivo del professore di storia dell'arte (88 anni!, l'ultimo rimasto in vita) impegnato a rispondere a molte domande alla fine di una conferenza da lui tenuta. È stata una bella rimpatriata! Ricordi? Tantissimi, come se l'esame fosse stato ieri: siamo ritornati a quell'anno 1959, ma ho avuto anche l'impressione che siamo rimasti sempre giovani dentro.
Giancarla da Cagliari: «Quel senso di smarrimento non l'ho più provato».
Ricordo tanta tensione e tanto studio. Ormai sono passati anni e anni, ho dato altri esami all'Università, ma quel timore e quel senso di smarrimento non l'ho più provato. L'esame di maturità è unico nel suo genere
Francesca T. di Poppi (Arezzo). «Io e la matematica restiamo due rette parallele»
Ho conseguito la maturità scientifica sapendo da sempre che io e la matematica eravamo e restiamo 2 rette parallele. Comunque dopo tanti anni ho visto il compito per i licei, non lo saprei più fare a così alti livelli, ma perbacco mi si sono spalancati tantissimi cassetti della memoria. Solo ora dopo tanti anni, so che sapevo.
Luca di Vimercate: «Maturità, mondiali e amarcord»
Classe 5° E, maturità scientifica 1982, liceo scientifico Antonio Banfi di Vimercate. L'Italia sta giocando i mondiali calcio in Spagna: guardiamo tutte le partite, anche le repliche il pomeriggio pur di non studiare. Curriculum anni precedenti: da dimenticare. Ammissione alla maturità: concessa molto generosamente. Esami scritti: disastrosi (nonostante puntassi sul tema da sempre mio pezzo forte). Esame orale il 14/7 (giorno del mio compleanno): buono soprattutto per la magnanimità della commissione. Esito della maturità 42/60: onesto per quello che avevo dato. Mondiali di calcio: vinti 2 giorni prima dell'orale. Considerazioni finali: quanta nostalgia ho nel ricordare quei giorni di paura, terrore e poi gioia infinita. Tutti insieme in gita in Spagna, promossi e bocciati, amici e innamorati. Questo ricordo lo dedico a Mauro, il più bravo della classe, che ora non c'è più.
Danilo da Monza: «La maturità non si dimentica mai»
Non si dimentica mai. 18 luglio 1981, ore 11.00, terzo candidato su 4, orale di maturità per ottenere l'ambito diploma di geometra. Un ricordo che tutti gli anni, a distanza oramai di quasi 6 lustri mi riaffiora. E puntualmente in questo periodo. Arrivavo all'Istituto tecnico di Sesto San Giovanni dallo scientifico dopo aver superato un biennio di idoneità dalla quarta liceo abbandonata a metà anno scolastico. Mi ricordo come se fosse ora. Italiano, tesina sul Montale più domande sul Verga. Costruzioni, la spinta della terra più altre di carattere strutturale. Uno scritto, estimo: da schifo 5, tema sufficiente 6. Risultato: 54/60. Borsa di studio di un milione di lire. E una sensazione di aver mancato l'occasione. Se non fosse stato per quegli scritti tra il mediocre e il sufficiente, chissa? Ad ogni modo credi che per altri 6 e forse più lustri, ogni metà giugno, il mio pensiero ritornerà al ricordo della mia maturità, che non si dimentica mai.
Carla da Bologna: «Rimandata a settembre all'ultima maturità della riforma Gentile». Ho fatto la maturità classica nel 1968, l'ultima della riforma Gentile. Bocciavano a fiumi ed eravamo già fortunati se rimediavamo a settembre con tre materie, come nel mio caso. Agli orali venivamo interrogati in tutte le materie, con riferimenti addirittura al programma delle scuole medie inferiori. Ricordo che per portare i libri utili alle interrogazioni, usai una valigetta! Il tema che scelsi aveva per oggetto un brano delle operette morali di Leopardi. La versione dal latino era una lettera di Seneca a Lucilio, non difficile. Quella di greco era molto ostica: la sbagliai in pieno e fui rimandata. A settembre invece era di una banalità disarmante e cortissima: l'aria era già cambiata e l'anno dopo promuovevano tutti. Mi domando se siamo stati noi gli ultimi degli scemi! Una volta, gli insegnanti erano eccessivi nel vessarci e i nostri genitori non ci difendevano. Da lì in avanti è stata tutta una discesa, con gli esiti che vediamo.. fate vobis!
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