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Viaggio fra i gazebo del Pd

di Nicoletta Cottone

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25 ottobre 2009


Sedi storiche del Pd e gazebo: sono oltre 10mila le postazioni per votare alle primarie del Pd. Nella Capitale, a via Scarlatti, ai Parioli, hanno messo anche fuori una serie di sedie per chi attende di votare. Molte le persone con i capelli bianchi che si presentano all'appello del Pd. «Bisogna far sentire la propria voce - dice Giuseppe – e questa è un'occasione per dire a gran voce che l'opposizione c'è ed è vigile». Giovanna vota nel quartiere accanto a Rebibbia, in via Palombini. «Vado a votare ma vorrei dire ai vertici del partito che c'è voglia di nuovo. Mi sarei aspettata di vedere archiviata la vecchia guardia e di trovare in lista l'aria nuova che l'opposizione dovrebbe respirare». Per Marcella, invece, «è una giornata di democrazia, che dovrebbe insegnare qualcosa anche ai partiti della maggioranza, che ingoiano ogni giorno diktat dall'alto».

Effetto Marrazzo: nel Lazio calo di affluenza. Nel Lazio, invece, il caso Marrazzo si fa sentire e l'affluenza ai seggi è in netto calo rispetto a due anni fa. Sono circa 216mila, alle 19, i cittadini del Lazio che hanno votato alle primarie del Pd nei circa 650 seggi. Un dato che, secondo il presidente della commissione regionale per il congresso Francesco D'Ausilio, segna al momento una flessione tendenziale del 20% rispetto alle precedenti primarie del 2007, in cui il Lazio superò le 300mila schede. Il calo è più sentito a Roma città. Ma c'è gente che vota proprio per reagire. «Voglio dare un segnale positivo a questo paese alla deriva», ha detto una cinquantenne in fila al gazebo di piazza Mazzini, a Roma.

Promosso e bocciato l'autofinanziamento da 2 euro. Molti pareri di elettori viaggiano anche on line sul sito del Pd. Per Marco, per esempio, 2 euro per il voto sono un furto. «La volta precedente - dice – se ne pagava uno ed era facoltativo». Ma c'è gente, invece, che esce dai gazebo sventolando la ricevuta dell'offerta che supera di molto la somma richiesta per votare. «È un autofinanziamento giusto per un atto di democrazia all'interno del partito», commenta Martina. Anna, invece, non trova giusto che il voto per scegliere il segretario del Pd sia allargato anche ai non iscritti.

Luxuria non ha potuto votare. L'ex parlamentare di Rifondazione comunista Vladimir Luxuria non ha potuto votare. Si era presentata a Cento, in provincia di Ferrara. «Rispetto il regolamento del Pd che impedisce a chi è stata candidata alle ultime politiche a un partito diverso di poter esprimere la sua preferenza alle primarie. Mi è stato infatti impedito di esprimere la mia preferenza, che sarebbe stata per Ignazio Marino, a Cento, in provincia di Ferrara. Mi auguro solo che il regolamento sarà applicato a tutti e non solo per la mia persona e la mia visibilità».

Lite e spintoni in un seggio a Piscinola (Napoli). Ai gazebo non sono mancati i problemi. In un seggio del quartiere Piscinola di Napoli c'è stata una lite, cpn spintoni, schede a soqquadro, con tanto di intervento della Polizia.

Minacce a Debora Serracchiani. In un seggio delle primarie del Pd a Trieste è stato trovato un caricatore di pistola vuoto, con minacce contro l'europarlamentare Debora Serracchiani, candidata alla segreteria regionale del Pd del Friuli Venezia Giulia (mozione Franceschini). La Digos della Questura del capoluogo giuliano, intervenuta sul posto, ha concentrato le indagini su un pregiudicato triestino che già in passato si è reso protagonista di numerosi episodi analoghi.

A Ponticelli allontanato il familiare di un boss. A Ponticelli c'è stato un elettore allontanato dal seggio perchè familiare del boss Sarno. L'uomo si è presentato intorno alle 17 chiedendo di potere votare, ma all'identificazione è risultato componente della nota famiglia malavitosa del quartiere. Uno dei componenti del seggio ha richiamato l'attenzione degli altri spiegando «di non volere avere a che fare con i camorristi», invitando l'uomo ad uscire. Invito che è stato accettato senza proteste.

File dinanzi ai seggi dal Nord al Sud. In Sicilia l'afflusso è «superiore alle previsioni», commenta il responsabile della consultazione elettorale nell'Isola, Enzo Napoli. In piazza Politeama, a Palermo, c'è la coda per votare. In Lombardia e a Milano dalle prime ore del mattino l'affluenza ai seggi è ritenuta «buona e soddisfacente» dai funzionari del partito. L'unico problema - spiegano dal Pd - è stata qualche difficoltà dei votanti a trovare le sedi di voto. A Milano sono stati allestiti 92 seggi, 326 nella provincia, 1.404 in tutta la Lombardia, distribuiti tra i circoli di partito, le sedi di associazioni e i classici gazebo, davanti ai quali a metà mattinata si sono formate le prime file di elettori che attendevano il proprio turno per votare.

25 ottobre 2009
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