Saranno oltre 47 milioni i cittadini italiani che potranno votare alla tornata elettorale referendaria del 21 e 22 giugno prossimi. All'estero, invece, i chiamati alle urne saranno poco più di 3 milioni di persone. Complessivamente, quindi, gli aventi diritto al voto supereranno quota 50 milioni e saranno interessate ben 61.428 sezioni elettorali. A renderlo noto, il Viminale, che, come sempre, a pochi giorni dal voto, ricorda a elettrici ed elettori, che hanno compiuto 18 anni di età, condizioni e modalità per esercitare validamente il proprio diritto-dovere.
Per che cosa si vota
Gli aventi diritto saranno chiamati a esprimersi su 3 distinti quesiti referendari che chiedono se abrogare o meno alcune disposizioni delle leggi che disciplinano le elezioni di deputati e senatori. I cambiamenti ci sarebbero solo con la vittoria del sì. Nel caso, infatti, di vittoria del no (o nell'ipotesi di mancato raggiungimento del quorum di validità del 50% + 1 dei votanti), resterebbe tutto com'è. Con la prima scheda di colore viola, si propone di abrogare, alla Camera, la possibilità di collegamento tra liste e l'attribuzione alla coalizione di liste più votata del premio di maggioranza nazionale. In caso di vittoria del sì, il premio di maggioranza verrebbe attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che ottiene il maggior numero di voti validi. Il secondo quesito, invece, contenuto in una scheda di colore beige scuro, propone di abrogare, al Senato, la possibilità di collegamento tra liste e l'attribuzione del premio di maggioranza su base regionale alle coalizioni di liste più votate in ciascuna regione. Anche in questo caso, l'eventuale vittoria del sì, comporterebbe l'attribuzione del premio di maggioranza alle liste singole (e non più alle coalizioni di liste) che ottengono il maggior numero di voti validi in ciascuna regione. Con la terza e ultima scheda di colore verde chiaro, si chiede di abrogare la possibilità, per la stessa persona, di candidarsi contemporaneamente in più di una circoscrizione. E in caso di vittoria del sì, verrebbe abrogata la facoltà di candidarsi contemporaneamente in più circoscrizioni alla Camera o in più regioni al Senato.
Quando e come si vota
I seggi saranno aperti dalle ore 8 alle ore 22 di domenica 21 giugno e dalle ore 7 alle ore 15 del successivo lunedì, 22 giugno. Ciascun elettore ha diritto di esprimere il voto tracciando con la matita copiativa un segno sul riquadro corrispondente alla risposta da lui prescelta: sì oppure no.
Condizioni per votare
Per votare, l'elettore deve esibire, oltre ad un valido documento di riconoscimento, la tessera elettorale. Chi avesse smarrito la propria tessera, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali, che saranno aperti da martedì 16 giugno a sabato 20 giugno, dalle ore 9 alle ore 19 e nei giorni del voto (cioè, domenica 21 e lunedì 22 giugno) per tutta la durata delle operazioni. Tra le varie raccomandazioni, punite, anche, penalmente, il Viminale ricorda, in particolare, il divieto di introdurre all'interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini.
Scrutinio
Le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì, al termine delle votazioni e dell'accertamento del numero dei votanti.