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COSTI PER LE FAMIGLIE

Caccia allo sconto per i libri di testo

a cura di Michela Finizio

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24 Agosto 2009

Per le famiglie è partita la consueta caccia allo sconto: obiettivo i libri scolastici a prezzi ridotti. A proporre formule d'acquisto originali sono diverse realtà, dalle librerie ai supermercati. Troppo poco, comunque, secondo i genitori e le associazioni dei consumatori, che si lamentano del caro-scuola; ma gli editori assicurano che i tetti di spesa fissati dal ministero sono ampiamente rispettati.

Con il decreto ministeriale 41 dell'8 aprile 2009 l'Istruzione ha confermato i livelli massimi di spesa degli anni precedenti: se alle elementari resta la gratuità (attraverso il meccanismo delle cedole), per i tre anni delle medie i tetti sono rispettivamente di 286, 111 e 127 euro; per le superiori si passa dai 120 euro nelle quinte dell'istituto professionale dei servizi sociali, fino ai 370 per il primo anno del liceo classico. Dal conto sono esclusi dizionari e atlanti. Eventuali sforamenti, come prevede il decreto, devono essere contenuti entro il limite massimo del 10 per cento.

Quest'anno è stato introdotto l'obbligo per gli editori di mantenere invariato il contenuto del libro almeno per cinque anni. Inoltre, le adozioni da parte degli insegnanti non potranno essere cambiate per cinque anni nella scuola primaria (l'ex elementare) e per sei in quelle secondarie (si veda l'altro articolo in pagina). «Grazie al blocco per alcuni anni si spera possa finalmente decollare il mercato dell'usato», afferma Mauro Antonelli del Codacons. Con i nuovi vincoli sarà più facile, infatti, rintracciare i testi di seconda mano senza che abbiano subìto sostanziali modifiche da un anno all'altro.

Il Libraccio, storica catena specializzata nel mercato dell'usato, offre sconti dal 40 al 60% sul prezzo di copertina. «Effettuiamo sempre un controllo sullo stato di salute del libro prima di metterlo in vendita – afferma il responsabile Piero Fiechter, che è anche rappresentante della sezione scolastica dell'Associazione italiana librai – e raccogliamo principalmente i testi che hanno vita più lunga, escludendo le versioni più vecchie. Garantiamo un'attenzione minuziosa su quelli per la scuola media, più veloce per quelli delle superiori».

In costante crescita anche le vendite nei supermercati: le catene della grande distribuzione organizzata offrono sconti del 10-15% sul prezzo di listino e sempre più spesso, seppure senza l'assistenza di personale adeguatamente formato, utilizzano i testi come prodotto civetta per avvicinare le famiglie ai materiali scolastici che affollano gli scaffali di tutti i punti vendita tra agosto e settembre, da cui derivano importanti ricavi. La catena Sma, per esempio, offre il 15% di sconto in 120 supermercati: le prenotazioni sono accettate da luglio a settembre e le consegne sono evase in genere entro sette giorni dal ricevimento dell'ordine; il cliente può verificare su internet lo stato della propria prenotazione ed essere avvisato tramite sms quando il testo è pronto per il ritiro.

Per gli studenti delle scuole medie e dei primi due anni delle superiori appartenenti a famiglie meno abbienti è possibile richiedere borse di studio e rimborsi parziali della spesa sostenuta per l'acquisto dei libri. A tal fine le risorse assegnate dal ministero alle amministrazioni comunali ammontano a circa 260 milioni di euro. «Quasi ovunque sono previsti buoni regionali o comunali – rileva Fiechter –. A Milano, oltre alla dote regionale ci sono anche i ticket comunali che vengono dati a tutti i ragazzi con almeno due anni di residenza in città, senza alcuna distinzione di reddito».

Ulteriori suggerimenti vengono dalle associazioni dei consumatori: «Alcune scuole si stanno organizzando per favorire mercatini dell'usato interni – afferma Antonelli – o per acquistare loro stesse i libri all'ingrosso, cioè direttamente dal produttore, accordandosi con le famiglie qualche mese prima: in questo modo garantiscono sconti del 20-30% sul prezzo di copertina. In alternativa i libri possono essere messi a disposizione dei ragazzi nelle biblioteche e forniti in comodato d'uso alle famiglie». A dire l'ultima parola sono gli editori: «È alquanto singolare – sostiene Ulisse Jacomuzzi responsabile dell'editoria scolastica per l' Associazione italiana editori – che nel pacchetto di aiuti alle famiglie per il caro libri non rientri la possibilità di detrarre questa spesa dalle tasse».

24 Agosto 2009
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