Libro di testo elettronico, lavagna interattiva multimediale (Lim) e una forte sperimentazione condotta nelle Cl@ssi 2.0. Sono le direttrici di quest'anno per accelerare il passaggio della scuola verso un utilizzo più diffuso delle tecnologie dell'informazione della comunicazione. Per la prima volta gli studenti potranno optare tra la versione cartacea del manuale ufficiale adottato dalla scuola e quella elettronica, scaricabile da internet. A patto – naturalmente – che gli editori abbiano provveduto a rendere disponibile la versione digitale.
Un trasferimento di contenuti che comunque dovrà essere compiuto obbligatoriamente per legge entro il 2011. Sulla riduzione dei prezzi di copertina non dovrebbero esserci dubbi, tenuto conto che il 75% della spesa di un libro tradizionale riguarda carta, stampa, legatura, promozione e distribuzione, mentre il contenuto del libro incide solo per un quarto del costo di copertina. Ma non si tratta solo di risparmio, quanto di "rimixare" in maniera diversa i contenuti e i formati degli strumenti didattici usati tradizionalmente. Da questo punto di vista, le Lim sono state individuate dal ministero dell'Istruzione nel piano d'intervento «La scuola digitale» (analogamente a molti altri Paesi), come la tecnologia chiave per impostare una didattica collaborativa che coinvolge molto più attivamente gli studenti e ristruttura profondamente il lavoro di insegnamento in classe.
Scomparsa la tavola di ardesia, gli oggetti (testi, immagini, link eccetera) proiettati sullo schermo della classe diventano disponibili all'interazione di studenti e docenti. Il ministero dell'Istruzione, supportato dall'Agenzia per lo sviluppo scolastico (ex Indire), ha avviato una prima fase, iniziata nel gennaio 2009, che ha visto più di 11mila richieste di assegnazione di Lim e 40mila insegnanti che hanno deciso di partecipare alla formazione per poterle utilizzare. Il piano prevede che, nel corso di questo anno scolastico (2009-2010), 16mila lavagne saranno installate nelle classi della scuola di primo grado e che 25mila insegnanti inizino un percorso di formazione da settembre, raggiungendo in questo modo un bacino di oltre 350mila studenti.
Poi, dal 2010-2011, il piano sarà esteso alla scuola primaria e alle scuole secondarie di secondo grado: 8mila lavagne per 8mila classi, con il coinvolgimento di 25mila insegnanti. Così come molte riserve sono state avanzate sull'effettivo passaggio al manuale digitale (pochi sono i testi disponibili per quest'anno) molti ostacoli restano anche sulla strada delle Lim, non solo perché la disponibilità è comunque bassa rispetto ai grandi numeri della scuola, ma anche per il carico di lavoro oneroso e completamente nuovo che si impone su una classe docente fra le più vecchie d'Europa.
Una spinta sulla via della sperimentazione dovrebbe venire da Cl@ssi 2.0: un progetto rivolto a 2.015 istituzioni scolastiche della scuola secondaria di primo grado, che prevede di dotare una o più classi prime di una completa attrezzatura tecnologica (30mila euro di tecnologia per ogni classe). «L'intento dell'iniziativa – recita il bando di concorso per l'individuazione delle classi coinvolte nella sperimentazione che si è svolto prima dell'estate – è quello di realizzare ambienti di apprendimento adatti a un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie nella quotidianità scolastica, al fine di verificare, in un triennio, come e quanto l'impatto possa intervenire nei processi formativi in un'epoca di trasformazioni dei linguaggi della comunicazione e della diffusione dei saperi». Il progetto avrà il supporto di diciotto università, e nel 2010-2011 sarà esteso anche alle scuole primarie e secondarie di secondo grado.
