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Le sedi e le spese universitarie

I test d'ingresso

Le università che rilasciano titoli validi anche all'estero

di Eleonora Della Ratta

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15 GIUGNO 2009

Oltre il 30% degli atenei italiani offre la possibilità di conseguire il double degree, il doppio titolo riconosciuto sia in Italia che all'estero, in uno o più corsi. Le convenzioni stipulate con le università straniere prevedono un programma congiunto di studi in due o più atenei, così da permettere agli studenti di frequentare un anno o due in un Paese e concludere gli studi in un altro, ottenendo a fine percorso due titoli equivalenti.
L'iniziativa è nata dalla convenzione del Processo di Bologna, un accordo firmato dai ministri dell'Istruzione di 29 nazioni europee, con l'obiettivo di creare uno spazio comune dell'istruzione superiore. Ma le partnership si sono estese anche fuori dall'Unione europea, in particolare Stati Uniti, Sud America e Cina: «Puntiamo molto sugli accordi con gli atenei della Cina – spiega Giovanni Lo Storto, vicedirettore dell'università Luiss di Roma – un'area di particolare interesse per le aziende europee».
Per potersi iscrivere ai corsi di laurea che rilasciano il doppio titolo molte facoltà prevedono colloqui obbligatori di motivazione, per aiutare gli studenti a scegliere la destinazione più idonea in base al proprio curriculum. All'estero, infatti, è prevista anche un'esperienza di stage. Per partecipare, ovviamente, è fondamentale la conoscenza della lingua inglese ed è gradita anche la conoscenza della lingua madre della città ospitante.
In Italia sono 31 gli atenei che per il prossimo anno accademico prevedono questo tipo di accordi (si veda l'elenco completo nella tabella qui sotto), un'offerta sempre più richiesta anche se non accessibile a tutti. «Il doppio titolo è un percorso di studio impegnativo e ancora relativamente elitario, che richiede il soggiorno di almeno un anno all'estero», commenta Carla Locatelli, prorettore ai rapporti internazionali dell'Università di Trento, dove il double degree è stato introdotto 12 anni fa. «E il doppio titolo – prosegue – si dimostra comunque un valore aggiunto anche per chi continuerà a lavorare in Italia».
Nonostante le spese, le domande sono sempre in espansione, soprattutto nelle facoltà dove il doppio titolo esiste da molti anni, come per l'area tecnica: 46 università tecniche europee, tra le quali il Politecnico di Milano, hanno creato la rete «Time» per agevolare gli scambi tra i centri più prestigiosi, soprattutto nel ramo dell'ingegneria.

15 GIUGNO 2009
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