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Le sedi e le spese universitarie

I test d'ingresso

Casa, la ricerca passa per la Rete

di Fabrizio Patti

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15 GIUGNO 2009

Cercare casa è una delle principali preoccupazioni dei ragazzi che si apprestano a diventare studenti fuori sede nelle università. Se si è già certi della città dove si frequenteranno le lezioni, è già ora di muoversi nella ricerca di un buon affitto. Più il tempo passa, infatti, meno probabilità ci sono di centrare un affare.
Innanzitutto, conviene verificare se si hanno i requisiti per le residenze universitarie, gestite dalle aziende per il diritto allo studio universitario, che fanno capo alle Regioni. Dato che i posti disponibili sono piuttosto pochi, tuttavia, bisogna considerare tutte le strade. Le più classiche sono la ricerca libera sul mercato, consultando le bacheche nelle università o le bacheche virtuali che molti degli atenei hanno sul proprio sito, così come gli annunci di privati e agenzie su giornali e siti specializzati.
Gli studenti, tuttavia, non sono sempre lasciati soli davanti al mercato. In alcuni casi, le agenzie per il diritto allo studio si pongono come mediatori tra i proprietari di case e gli studenti-inquilini, che così possono essere sicuri della regolarità del contratto di affitto. Nelle università di Torino, Bologna e Parma, per esempio, gli studenti possono usufruire gratis dei servizi di intermediazione gestiti in appalto dalla Fondazione Falciola di Bologna. La mediazione e la consulenza sono spesso assicurati dalle associazioni studentesche, a volte in collaborazione con i sindacati degli inquilini. Così accade a Roma, dove è attiva una collaborazione tra il Sunia e l'Udu.
All'azione delle Regioni si somma talvolta quella dei sindaci. È il caso, per esempio, di Bergamo, dove lo scorso aprile Comune e Università hanno siglato un accordo per favorire gli studenti meritevoli. Affitti a canone convenzionato saranno resi disponibili dai locatori in cambio di incentivi fiscali e di un'erogazione una tantum di 800 euro.

15 GIUGNO 2009
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