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LE NOVITA' DEL 2009-2010

Le sedi e le spese universitarie

I test d'ingresso

Da Joe Biden alla marmellata

di Angela Manganaro

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10 settembre 2009

Sara Forgione, 21 anni e faccia pensierosa, siede sprofondata in una panchina della Città studi di Milano. Ha accanto il trolley e la mamma, che la guarda serena dietro gli occhiali da sole con i vetri arancioni. Viene da Catania, ha appena finito il test di accesso per fare l'infermiera. In compagnia di 3.885 aspiranti ai 1.535 posti per una laurea triennale in una delle 22 professioni sanitarie: fisioterapia è la più richiesta.

Quest'anno si sono presentati mille candidati in più rispetto all'anno scorso. Molti ragazzi del Sud: «A Catania ci sono 15 posti all'anno, a Milano 650» spiega Sara, che se la vedrà con 1.087 concorrenti. Tanta strada, grande vocazione? «Veramente no, io studio comunicazione. Ora ho sospeso». «Siamo in una fase di riflessione» interviene la mamma. «Se faccio l'infermiera ho un lavoro sicuro e subito» dice la figlia. Con gli amici-candidati commenta la ricetta di cucina. Quest'anno 40 domande su 80 sono di «cultura generale e ragionamento logico» a prescindere dall'indirizzo: 7 in più rispetto all'anno scorso. Lo stabilisce un decreto del 18 giugno del ministro Gelmini. Cosa si doveva preparare con quella ricetta? «Io ho messo le amarene sotto spirito» dice Sara. «Io faccio il cameriere, mi sentivo al ristorante non all'università» dice Luca Caruso, amico aspirante fisioterapista. E Angela Zafarano: «Tra le opzioni c'erano pesche sciroppate, passata di pomodoro, zucchero di cannella. Ma voi lo sapete dov'è lo stretto di Bering?». Più in là, Alessandra e Lucia, 19enni di Manduria e Maruggia, in provincia di Taranto, confessavano che no, non sapevano proprio che la Pellegrini ha vinto le Olimpiadi, né chi non ha vinto il Nobel per la fisica, né lo Stato candidato a entrare nella Ue. «Si dovrebbe fare la materia cultura generale a scuola, e anche la geografia. Lo stretto di Bering... mah. Io ho messo che stava tra America e Russia». È andata meglio con un'altra domanda di logica: tre sorelle devono portare le scarpe dal calzolaio in 15 minuti e duplicare le chiavi in cinque. Quanto ci mettono? «Lì era facile, un'ora in tutto». A fine test resta un dubbio: «Quaranta domande di cultura generale per fare la logopedista?» si chiede all'uscita Ermelinda Barbieri, 21 anni, di Mantova.

In effetti, l'infermiera non deve saper fare le punture? «Le punture, la chimica, la biologia, le imparano in classe. Noi vogliamo gente che si orienti. A 20 anni chi sa cose vuole sapere di più. Il test è nazionale, le domande sono locali, fatte in base all'esperienza maturata negli anni», risponde Paola Franco, professoressa di Farmacologia a capo della commissione di cinque colleghe donne. Sì, ma la ricetta? «C'entra, l'ho scritta io quella domanda», interviene la prof al suo fianco. Ha i capelli bianchi, la frangetta da ragazza, jeans e camicia a fiori. Il suo nome? «Perché lo chiede? Così sarò la prof che ha fatto la domanda di cucina?», ribatte. «Era la domanda più banale, noi non vogliamo cuochi provetti ma gente che sappia ragionare. Capire dove porta una ricetta è una domanda di logica. Se vuole saperlo, la risposta era marmellata di ciliege». Le colleghe annuiscono convinte. Soddisfatte del decreto che punta sulla cultura generale. Nient'altro da aggiungere, solo un: «La inviterei in una delle mie classi di infermieristica».

E Sara, comunicatrice in crisi che prova a innamorarsi del camice bianco ma non sa come arrivare alla marmellata, sarà d'accordo? «Certo, la cultura generale è importante. Certo, c'erano domande di tutti i tipi... anche quale regione non è a statuto speciale. Ah sì, era la Puglia, lo sapevo. E poi c'era la domanda sul segretario di Obama, Joe Biden. È il segretario, no?». No, è il vicepresidente. «Beh magari questo lo dovevo sapere».
angela.manganaro@ilsole24ore.com


I QUIZ

Più cultura generale
Il decreto del ministero dell'Istruzione del 18 giugno ha portato da 33 a 40 le domande di «cultura generale e ragionamento logico» nei test di ammissione alle professioni sanitarie. Si riducono così tutte le altre: 18 domande di biologia, 11 di chimica, 11 di fisica e matematica. La valutazione è 1 punto per ogni risposta esatta; meno 0,25 punti per ogni risposta sbagliata; 0 punti per ogni risposta non data. I test sono uguali per tutti i corsi di laurea a numero chiuso



La marmellata di ciliegie
Tra le domande di cultura generale nei test dell'università degli studi di Milano svolti ieri c'è anche il procedimento per arrivare a un cibo. La domanda consisteva nel testo della ricetta. Si doveva capire cosa si sarebbe preparato. Tra le opzioni c'erano passata di pomodoro, zucchero di cannella, pesche sciroppate, amarene sotto spirito. Ma la risposta giusta era «marmellata di ciliegie»

10 settembre 2009
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