"L'elettorato italiano penalizza Berlusconi", titola, forse con qualche eccesso di fretta, il quotidiano iberico El Pais. "Il chiaro vincitore delle elezioni è la Lega Nord" spiega El Mundo. Per Le Monde il campo di Berlusconi "resiste", mentre il Wall Street Journal prevede che canterà vittoria.
Nell'attesa dell'esito delle sfide di Lazio e Piemonte, il quotidiano spagnolo El Pais vede un "cambio di tendenza" in queste regionali: il centrosinistra vince in sette regioni su 13, la Lega Nord avanza "fuori dal suo feudo". L'astensionismo cresce di sette punti, un aumento "apprezzabile", ma inferiore a quanto si temeva.
E' una svolta rispetto alle elezioni dal 2008 in poi, tutte vinte da Berlusconi. La Lega Nord avanza "con forza" in Veneto e in Lombardia. Quanto al Piemonte, una vittoria di Roberto Cota sarebbe "un fatto storico", scrive Miguel Mora, poiché per la prima volta un partito xenofobo capeggia la coalizione di destra in una regione tradizionalmente governata dal centrosinistra. L'avanzata della lega in tutto il Nord è "una forma di castigo" per Berlusconi.
Ma con la sua implicazione personale nella campagna, Berlusconi può presumere di avere evitato il castigo del 2005, quando le regionali annunciarono la sua sconfitta nelle politiche del 2006. La sinistra paga i suoi "clamorosi errori" in Calabria e in Campania.
Per il Guardian, Berlusconi evita di rompersi il naso, anche se l'astensionismo record segnala una disaffezione senza precedenti nel paese. Ancora una volta, il premier sembra essere riuscito a sfidare gli oppositori. "Anche se l'economia è in profonda crisi – osserva John Hooper - i principali temi della campagna non sono stati né l'occupazione né le esportazioni, ma i presunti tentativi del primo ministro di mettere il bavaglio ai media, i suoi eterni problemi con i tribunali e la regolarità o no delle liste di candidati del suo partito nella regione chiave del Lazio".
Se si confermano le proiezioni che danno sette regioni al centrosinistra e cinque al centrodestra, per il Guardian sarebbe un passo indietro per la sinistra, poiché avevano 11 delle regioni interessate dal voto. Pare che il maggior problema per Berlusconi sia non l'avanzata dell'opposizione, ma quella dei suoi problematici alleati nella "populista e xenofoba" Lega Nord.
Altri media britannici rimangono in standby mentre arrivano i risultati. In mattinata, il Financial Times sottolineava che la bassa partecipazione "preoccupa" Berlusconi. "L'elezione è vista come un barometro del sostegno al premier", un voto di fiducia sui due anni di governo del centrodestra. I risultati – conclude il Ft – potranno determinare se un governo con solido sostegno popolare spingerà riforme economiche oppure se "un Berlusconi indebolito passerà i tre anni che gli restano combattendo le divisioni interne e l'inevitabile battaglia di successione".
Il Times di Londra osservava che il voto potrebbe "accelerare la sfilacciatura del partito" di Berlusconi. Le astensioni potrebbero incoraggiare la sfida a Berlusconi da parte di Gianfranco Fini: si ipotizza che possa formare un'alleanza con partner di centro come i democristiani.
"Il centrosinistra in testa (nella conta deller egioni, ndr), ma il campo di Berlusconi resiste" titolava in serata il sito di Le Monde. Il quotidiano sottolinea due segni di scontento: a Bocchigliero, in Calabria, solo il 2,85% ha votato per protestare contro "uno Stato che li ha abbandonati" e in Emilia Romagna il comico Beppe Grilloha ottenuto quasi il 7% dei voti.
Il calo della partecipazione è interpretato come "un voto sanzione" contro il partito di centrodestra di Berlusconi, afferma un'Afp ripresa da Les Echos. "La Lega Nord – si legge - tenterà di strappare al Pdl il primo posto nelle ricche regioni del nord, Lombardia e Veneto, e ha già annunciato che, in caso di successo, intende reclamare un ministero supplementare e il comune di Milano", rivendicazioni che "potrebbero fare vacillare la maggioranza".
Diverso il punto di vista del Wall Street Journal che titola: "La coalizione di Berlusconi in testa nei risultati delle regionali". Berlusconi, spiega il Wsj, probabilmente canterà vittoria dopo che la sua coalizione avrà almeno raddoppiato il numero delle regioni sotto il suo controllo. Il buon risultato, continua, darà al governo il sostegno necessario per mantenere le promesse di semplificare il sistema fiscale e portare avanti il piano di dare più poteri alle regioni. Per il Wsj, l'agenda del ministro dell'Economia Giulio Tremonti potrebbe ricevere un impulso dal risultato del voto.