Le cinque risposte di Mercedes Bresso
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Le cinque risposte di Mercedes Bresso |
1. Politica fiscale. Da un lato la crisi, dall'altro il federalismo fiscale: i cittadini e le imprese chiedono alle regioni di intervenire sulle tasse. Come?
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Pensiamo a un doppio percorso: abolire progressivamente l'addizionale regionale Irpef, sulla quale abbiamo già agito per le fasce più deboli, e sostenere politicamente tutte le iniziative dirette all'abolizione dell'Irap e all'introduzione di una compartecipazione Ire e Ires. In più vogliamo negoziare con lo stato una gestione regionalizzata dell'Iva: essa misura la nostra capacità di generare ricchezza, per un federalismo fiscale non di facciata si deve passare di qui |
2. Sviluppo del territorio. Internazionalizzazione, innovazione, ricerca:quale politica a sostegno delle imprese? E il nucleare?
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In 5 anni abbiamo impartito una svolta all'intervento regionale di politica economica, con l'azzeramento dei finanziamenti a pioggia a favore di misure di sistema sulle quali abbiamo concentrato risorse importanti. Intendiamo continuare promuovendo i 12 poli dell'innovazione, che già oggi vedono più di mille realtà aggregate, proseguendo sulle fonti rinnovabili, dove abbiamo già investito 300 milioni: più di tutti in Europa. Sul nucleare, invece, l'abbiamo sempre detto: siamo contrari. |
3. Emergenza occupazione. La crisi ha impattato fortemente sul mondo del lavoro, con la disoccupazione che tra il 2008 e il 2009 è salito dal 4,6 al 6,5 per cento. Da dove ripartire?
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Servono interventi su più livelli per agevolare i processi di trasformazione industriale, gestire la precarietà, ma anche tamponare le emergenze, adattando gli strumenti di welfare alle nuove esigenze e realtà. Con la legge 34/2009 abbiamo istituito un fondo per l'anticipo delle retribuzioni non percepite da dipendenti di aziende in ritardo nel pagamento degli stipendi e della cassa, abbiamo erogato 35 milioni per il sostegno al reddito e ci siamo fatti carico dell'onere (115 milioni), degli ammortizzatori in deroga. |
4. Tav e infrastrutture. Il programma delle infrastrutture: priorità alla Tav, e poi?
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La Torino-Lione è la grande sfida e sulla quale non possiamo permetterci più ritardi. Intanto è prioritario continuare a potenziare il trasporto locale, in Valle di Susa come nel resto del Piemonte: c'è il Terzo valico, sul quale servono ancora certezze dal governo sui finanziamenti, e poi la tangenziale est di Torino, corso Marche, il collegamento di Biella con autostrade A4 e A26, la Acqui-Predosa, tutti interventi affidati alla concedente Anas-regione, costituita in questi anni. |
5. Sanità e welfare. Degli oltre 12 miliardi di bilancio regionale, il welfare e la sanità concentrano quasi novemiliardi di uscite l'anno. Si può intervenire?
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In questi anni abbiamo fatto molto, dal dimezzamento delle liste d'attesa, al controllo della spesa (da noi è cresciuta meno della media italiana) fino all'azzeramento del deficit di 1,5 miliardi, senza intaccare la qualità. Il nostro sistema sanitario è al quarto posto in Italia. Ora c'è da proseguire nella riorganizzazione della medicina territoriale, dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e della medicina specialistica, per un rapporto più stretto con il sistema ospedaliero. |
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