Le cinque risposte di Roberto Cota
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Le cinque risposte di Roberto Cota |
1. Politica fiscale. Da un lato la crisi, dall'altro il federalismo fiscale: i cittadini e le imprese chiedono alle regioni di intervenire sulle tasse. Come?
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Per noi la priorità è la lotta agli sprechi: in regione ci sono ancora enormi sacche di inefficienza che fanno lievitare i costi della burocrazia senza portare benefici. Grazie a una politica di contenimento dei costi libereremo risorse che ci consentiranno, gradualmente, di ridurre Irap e Irpef. Dai nostri calcoli, penso sia possibile liberare subito circa 100 milioni, da utilizzare per il rilancio delle Pmi che assumono o non delocalizzano |
2. Sviluppo del territorio. Internazionalizzazione, innovazione, ricerca:quale politica a sostegno delle imprese? E il nucleare?
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Il Piemonte è fermo, deve ripartire subito. Per questo ho in mente l'istituzione, all'interno della giunta di una delega dedicata alle politiche di internazionalizzazione, marketing e promozione del territorio; sul fronte della ricerca, è tempo di aumentare gli investimenti tesi a trasferire la ricerca alle imprese. Per il nucleare, io non sono aprioristicamente contrario ma sono stufo di sentire ipotesi senza fondamento su possibili siti in Piemonte: a oggi non è affatto detto che qui si dovrà ospitare una centrale |
3. Emergenza occupazione. La crisi ha impattato fortemente sul mondo del lavoro, con la disoccupazione che tra il 2008 e il 2009 è salito dal 4,6 al 6,5 per cento. Da dove ripartire?
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Il lavoro non è un problema, è "il" problema del Piemonte. Il nostro obiettivo è indirizzare ogni sforzo e ogni risorsa per salvaguardare l'occupazione, reintegrare i cassintegrati e creare nuove opportunità in tutti i settori guida dell'economia regionale. In particolare, sono convinto che Torino e il Piemonte debbano tornare a essere "capitale dell'auto", riappropriandosi anche del salone, magari in formula nuova; in merito, ho raccolto molte opinioni positive all'ultimo Salone di Ginevra |
4. Tav e infrastrutture. Il programma delle infrastrutture: priorità alla Tav, e poi?
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Il tema è centrale ma il nodo sono le risorse. Per questo, nei primi 60 giorni di governo metteremo a punto un cronoprogramma delle opere infrastrutturali. E penso all'avvio del polo alessandrino come retroporto ligure, al potenziamento del Cim di Novara e del sito di Orbassano, alla stazione internazionale di Susa, alla connessione della ferrovia Torino-Ceres con il passante. E poi la Genova-Rotterdam, perché la Tav ha un senso come sistema integrato globale, con il Piemonte al centro |
5. Sanità e welfare. Degli oltre 12 miliardi di bilancio regionale, il welfare e la sanità concentrano quasi novemiliardi di uscite l'anno. Si può intervenire?
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I miei dati dicono che la giunta Bresso ha prodotto un disavanzo di oltre 1,6 miliardi, al quale non è corrisposto un aumento delle prestazioni sanitarie né quantitativo, né qualitativo. Invece noi a fine gennaio abbiamo presentato un'idea di piano sanitario 2010-2015. Alla base c'è la valorizzazione e l'ottimizzazione del lavoro dei medici di famiglia: consorziando queste figure, puntiamo ad ambulatori aperti 12 ore al giorno e in grado di prenotare on line le visite specialistiche |
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