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DUELLI-1 / Cota pro-industria, Bresso federalista

di Marco Ferrando

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23 Marzo 2010
DUELLI-1 / Cota pro-industria, Bresso federalista

Roberto Cota a parlare di politica industriale, Mercedes Bresso di federalismo fiscale. A cinque giorni dal voto, con i nervi tesi e gli schemi ormai saltati, i due candidati alla presidenza del Piemonte hanno deciso di sorprendere le mille persone che ieri sera hanno assistito all'ultimo faccia a faccia prima delle urne, ospitato dal Gruppo giovani dell'Unione industriale di Torino e moderato dal vice direttore del Sole 24 Ore» Alberto Orioli.

Una serata di politica ed economia, in cui si sono anche festeggiati i primi 10 anni del dorso Nordovest del Sole 24 Ore, con una platea calda e rumorosa, più di parte leghista che di matrice Pd, subito sorpresa dai due candidati, che hanno deciso di sparare le prime cartucce giocando fuori casa. I primi cento giorni? Cota non solo parte dall'economia ma dal terreno impervio della politica industriale, dove ha assicurato di essere pronto a varare «un progetto di rilancio delle attività produttive che risponda efficacemente alla grande piaga della rilocalizzazione», con una sottolineatura (non casuale vista la cornice) al fatto che «per me non esistono aziende di serie A e di serie B: voglio un rapporto franco con tutti, a partire dalla Fiat. Sapendo che prima di chiudere uno stabilimento qui per aprirne uno in Polonia bisognerà passare sul mio cadavere». All'opposto la governatrice uscente, che prima ancora di parlare dei 300 milioni investiti sulle rinnovabili, «che ci rendono la regione che in Europa ha scommesso di più sulla green economy», si butta nel tema caldo del federalismo fiscale: «Tenetevi pure l'Irap - dice rivolta all'avversario, che è capogruppo della Lega alla Camera –, noi sfrutteremo tutto lo spazio di manovra a nostra disposizione sull'Iva, consentendo ai privati di compensare crediti e debiti con lo stato».

Inevitabile un accenno al nucleare, l'unico vero tema che dall'inizio della campagna elettorale vede i due sfidanti su posizioni opposte: radicalmente contraria la Bresso, favorevole Cota, pur sottolineando che «Trino non è il posto giusto». Altro passaggio obbligato, già suggerito dal padrone di casa, Andrea Romiti, la Tav: qui Cota ricorda i tentennamenti passati dell'avversaria e le spaccature interne allo schieramento di centro-sinistra, mentre la Bresso punta il dito contro il governo e i ritardi nel finanziamento delle opere di accompagnamento. E poi la sanità, intorno alla quale ruota l'80% del bilancio dell'ente, e la razionalizzazione della macchina regionale, con la governatrice uscente a ricordare gli alleggerimenti nelle partecipate («I cda sono stati sfoltiti così come ci ha chiesto la legge») e lo sfidante a preannunciare «una campagna di lotta agli sprechi, che ci consentirà di tagliare l'Irap».

23 Marzo 2010
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