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Bonino-Polverini, scintille sulla sanità

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23 Marzo 2010

Hanno messo subito da parte i sorrisi e il bacio scambiato in apertura di dibattito. Per tirare fuori gli artigli e darsi battaglia su un tema caldissimo per il presente e il futuro della regione. Così i conti della sanità diventano incandescenti nel confronto tv tra le due aspiranti governatrici del Lazio: Emma Bonino e Renata Polverini. C'è anche l'outsider Marzia Marzoli. Che arriva nello studio del Tg3 Lazio portando in dono dei fiori di plastica. Il clima cordiale, però, cede subito il passo alla discussione su tagli a ospedali e posti letto. La candidata del Pd esordisce illustrando la sua ricetta fatta di più servizi sul territori, di un recup (servizio unico per le prenotazioni sanitarie) «che metta insieme tutte le strutture pubbliche e convenzionate», di domiciliarità.

Lo studio, però, si infiamma subito dopo quando l'avversaria, Renata Polverini, ribadisce la sua volontà di «rinegoziare il piano di rientro». Poi, rimarca quanto detto nelle scorse settimane. «Il mio piano prevede il rientro del disavanzo in tre anni e di intervenire sugli sprechi e sulla cattiva gestione dalla spesa farmaceutica». Lei non toccherà, lo ripete ancora una volta, gli ospedali e i posti letto. Ed è su questo tema che lo scontro si fa più duro. «Il taglio dei letti - la incalza la Bonino – lo ha deciso il governo e il piano va presentato in base alle linee guida fissate dal tuo esecutivo». Pronta la replica dell'ex segretaria dell'Ugl. «Fino a pochi mesi fa il commissario si chiamava Piero Marrazzo». La radicale risponde punto su punto. «Il piano non è certo il libro dei sogni e io non sono certo Alice nel paese delle meraviglie». L'ex sindacalista, però, vuole rinegoziarlo. «Ci ho messo la faccia», dice alzando la voce.

La tensione tra le due è palpabile. Sul risanamento della sanità si gioca buona parte della contesa elettorale che le vedrà protagoniste. Così, quando il dibattito scivola sugli altri temi, gli animi tornano a essere più sereni. Ma le differenze restano. Con la Bonino che rimarca la sua battaglia per i diritti della persona, «senza che le istituzioni entrino nel merito di come la gente si organizza affettivamente», mentre la Polverini sottolinea l'impegno per la famiglia come «nucleo fondante della società». Poi il dibattito si sposta sul lavoro. Che, per l'ex ministro, si traduce nell'attenzione alle Pmi, laddove l'ex sindacalista parla invece di «reinserimento degli over 50, potenziare i centri per l'impiego e dare gli incentivi alle imprese per i precari».

Nel finale torna la sanità. Con la Bonino che elogia Marrazzo per aver «tappato con difficoltà il buco di 10 miliardi» e la replica della Polverini. «Quel debito è ancora lì, Marrazzo non ha fatto nulla». Poi i fotografi incalzano le candidate per la foto di rito. Le due sorridono a denti stretti e la Bonino saluta l'avversaria con un buffetto sulla guancia. A telecamere spente dirà che il confronto è stato «noioso». Oggi però si replica su Sky. (Ce. Do.)

23 Marzo 2010
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