Dayton, Toledo, Detroit, Cincinnati, New York
Dayton, Ohio.
Il ristorante dell'albergo apre alle 4 e mezza di mattina, per quelli che devono prendere l'aereo delle 6. Quando arrivo io, alle sette, Sandra è già quasi a metà giornata. Serve il caffé e chiacchera. Alla tv passano gli spot dei due candidati - Obama e McCain: l'Ohio è uno degli Stati decisivi. Visto che anche lei è una donna che lavora, tento l'approccio al femminile: "Che ne pensa di Sarah Palin?". Lei mi gela subito. "Le opinioni sulle questioni importanti contano molto di più dell'essere donna o uomo". Uno a zero. L'America non è terra per luoghi comuni.
Moraine, Ohio.
Sobborgo di Dayton. Il fiume, e al di là le dolci colline. Sulla morena del fiume (appunto) la cittadina, che ha 7mila abitanti sparsi attorno ai due o tre chilometri quadrati dell'area industriale. Il grosso dell'area è della General Motors. Metà è già vuota: lo stabilimento di componenti è stato chiuso nel 2004 e letteralmente raso al suolo (gli americani non perdono tempo) due anni dopo. Sembra un gigantesco parcheggio per l'altra metà dello stabilimento: quella che chiuderà alla vigilia di Natale. Moraine ha prosperato per anni sui Suv extra-large che consumano come una Formula uno. Poi sono arrivati il boom dei prezzi del petrolio e la preoccupazione per l'ecologia. Adesso i piazzali sono pieni di mastodonti invendibili. E Gm, che inizialmente pensava di chiudere lo stabilimento nel 2010, lo farà tra due mesi. Anche qui, gli americani non perdono tempo.
Holland, Ohio
La scena che tutti noi abbiamo visto almeno una volta al cinema in un film americano si è materializzata giovedì mattina di fronte a casa di Samuel Joseph Wurzelbacher, idraulico di Holland, Ohio. Decine di giornalisti, troupe televisive e camion con trasmettitori satellitari, il tutto per un signor nessuno. O meglio: Samuel Joseph era nessuno fino a domenica scorsa. Poi ha fermato il candidato democratico Barack Obama che passava davanti a casa sua e gli ha chiesto se gli avrebbe fatto pagare più tasse - ed è stato intervistato dai network televisivi. Poi John McCain lo ha citato una, due, dieci volte nel dibattito con Obama di mercoledì sera. "Ehi, Joe, guarda che lui te le aumenterà, le tasse!" e per tutti Samuel Joseph è diventato Joe l'idraulico. Anzi, il finto idraulico - visto che un esame impietoso del suo curruculum ha rivelato Joe ha il coraggio di affrontare i politici ma non la licenza per sturare lavandini. Giovedì mattina, quando è uscito a fare jogging, si è trovato mezzo mondo davanti alla porta, in quella che - come ha detto uno dei vicini - "fino alla settimana scorsa era la strada più noiosa degli Stati Uniti".
Detroit. Michigan
L'aereo sembra in orario ma è un'illusione: scaricati i passeggeri in arrivo, invece di quelli nuovi (noi) salgono i meccanici. "Un problemino tecnico, ci vorranno venti minuti". I venti minuti diventano due ore, e il volo Detroit-New York si trasforma in un viaggio nella provincia americana a poco più di due settimane dalle elezioni. La solerte impiegata della Delta Airlines mi trova un volo successivo... via Cincinnati. Invece di arrivare all'una di pomeriggio, si arriva alle 18 e 40, Pazienza. Primo volo, poco più di mezz'ora. Sono seduto a fianco a una coppia di mezza età, lei lavora nelle assicurazioni, il marito nell'informatica. Lei parla con entusiasmo delle nuove prospettive nell'energia solare e con preoccupazione della crisi economica. L'argomento è solo sfiorato, ma non c'erano dubbi. Voteranno per Barack Obama. Secondo volo, un'ora e mezza da Cincinnati a New York. Madre di famiglia (4 figli) ma pluridivorziata, che si rivela essere figlia di emigrati italiani: Lorraine Altamura. Ha il cappellino della campagna di John McCain e Sarah Palin, e mi racconta di come la settimana scorsa ha cucinato due chili e mezzo di lasagne con le polpette per i ragazzi del comitato repubblicano di Denver. "McCain vincerà, non ci sono dubbi. I sondaggi sono tutte sciocchezze e i giornalisti tutti democratici. Ma lo sa che i democratici stanno registrando migliaia di falsi elettori? L'ho sentito l'altra sera su Fox News". Vista la mancanza di reazione (il giornalista registra e non prende partito) si lancia in una tirata contro gli amici di New York che fanno tutti il tifo per Obama. Beh, è bello che abbia comunque degli amici che la pensano in modo diverso da lei, faccio. Annuisce. In realtà non è sempre vero. Ma l'America resta un grande Paese.