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La Grande Mela celebra il vincitore

di Marco Valsania

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5 NOVEMBRE 2008

New York - Le grandi folle si sono assiepate a Harlem, il quartiere afroamericano per eccellenza. Ma anche davanti al Rockefeller Center, sulla Quinta Avenue, ribattezato per l'occasione Election Plaza. Tutto nella speranza di celebrare una notte storica, epica, in una roccaforte democratica: l'elezione di un giovane senatore afroamericano dell'Illinois alla presidenza degli Stati Uniti. Fino all'ultimo, però, hanno atteso con nervosismo i risultati delle urne, stato dopo stato. Fino a quando, cioè, non hanno cominciato ad arrivare le conquiste, da parte di Barack Obama, di regioni che alle scorse elezioni avevano votato repubblicano: dall'Ohio al New Mexico e al New Hampshire. Un segnale, per tutti coloro scesi per strada in una serata particolarmmente mite, di una vittoria imminente.
I grandi appuntamenti notturni hanno corononato una lunga giornata di passione elettorale a Manhattan. Con i seggi aperti dalla sei del mattino, gli elettori hanno formato lunghe codea, a volte aspetando per ore di poter votare. Elizabeth Kellman, avvocato in pensione, ha aspettato pazientemente in una delle lunghe fila che si snodavano davanti all'enorme palestra adibita a seggio della scuola elementare PS 145 sulla 105esima Strada West. Ha deciso di votare, una volta arrivata all'urna, una tenda che nasconde una leva meccanica, per Obama. Ma è rimasta impressionata soprattutto dalle code, che ha visto come il segno sicuro, chiunque vinca tra Obama e McCain, di un'elezione storica. «Vivo da 32 anni in questo quartiere e non ho mai visto nulla di simile ha detto. Eppure in città c'è da sempre una tradizione di forte partecipazione". Poco distante, davanti a una chiesa trasformata a sua volta in seggio, la coda si è allungata per l'intero isolato. Ni quartieri orientali di Manhattan le code sono spesso cominciate alla cinque di mattina, un'ora prima dell'apaertra dei seggi, per continuare fino alla chiusura alla nove di sera.
A New York, con milioni di elettori, hanno votato anche non poche celebrità, da musicisti ad attori, spesso per Obama. Una di queste è l'attore e regista Tim Robbins, che ha dovuto però superare qualche ostacolo inatteso. Il suo nome era stato cancellato per errore dalla liste elettorali. Robbins ha così dovuto rivolgersi al tribunale per far ripristinare il suo diritto di votare.

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