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Barack Obama: «L'ora del cambiamento
è arrivata»

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5 novembre 2008

In America «nulla è impossibile» e chi ancora non è convinto, non ha che da guardare al nuovo presidente eletto degli Stati Uniti.
Barack Obama ha debuttato così a Chicago, con un discorso della vittoria impregnato di "sogno americano" e riferimenti alle divisioni che hanno segnato la storia degli Usa, e annunciando che il cambiamento «è arrivato». 'Yes we can', lo slogan che per quasi due anni ha accompagnato la sua campagna elettorale, è diventato anche l'inno con cui Obama ha celebrato quella che ha definito, rivolto alle decine di migliaia di sostenitori, «la vostra vittoria».
Le Borse europee, tuttavia, hanno accolto la svolta nell'amministrazione Usa con una reazione che appare fisiologica, aprendo tutte in perdita.
«Siamo e saremo gli Stati Uniti d'America - ha detto Obama, citando Abramo Lincoln per respingere l'idea di un Paese diviso - e abbiamo dimostrato al mondo intero che non siamo semplicemente una collezione di individui di tutti i tipi».
Una folla multirazziale ed entusiasta ha accolto Obama, sventolando bandiere a stelle e strisce, in un grande parco di Chicago, assediato all'esterno da un'altra folla che non è potuta entrare nello spazio da 70.000 posti preparato per l'evento. Accolto sulle note di 'Sweet Home Chicago", Obama ha debuttato ringraziando la città che lo ha adottato dagli anni Ottanta e si è poi lanciato in un primo discorso da presidente eletto che ha ricalcato i temi della sua campagna elettorale: la necessità di portare «il cambiamento» in America, la promessa di rispondere alla speranza di chi si sente abbandonato o ai margini della società, l'avvertimento «ai nostri nemici nel mondo» che l'America è forte, unita e pronta a rispondere a qualsiasi minaccia.
L'onore delle armi è andato a John McCain e Sarah Palin, che Obama ha ringraziato e a cui ha chiesto, in una conversazione telefonica con il senatore dell'Arizona, di aiutarlo a guidare il Paese.
Il vice Joe Biden, la moglie Michelle e le due famiglie hanno raggiunto alla fine Obama sul palco e il presidente eletto ha chiuso ricordando alle figlie Sasha e Malia che si sono «meritate il cucciolo» che aveva promesso loro all'inizio di un'estenuante campagna che ha coinvolto tutta la famiglia per quasi due anni.

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