Infila una lunga serie di «se». Sono le quattro del mattino quando Walter Veltroni prova a sporgersi sul risultato elettorale americano e sbilanciarsi su una vittoria vicina. «Se è vero che in Ohio ha vinto, se le proiezioni verranno confermate, se il distacco resterà questo, allora possiamo dire che la storia ha preso la strada che volevamo, quella della speranza». Il leader del partito democratico parla nella sala del Tempio di Adriano dove il Partito democratico ha organizzato la tifoseria pro-Obama. Molti dei big sono andati via quando i dati della Cnn live vengono proiettati dai sette schermi televisivi allestiti dal Pd per seguire la maratona elettorale. «A questo punto ci fidiamo della Cnn», dice Veltroni che insiste «sulla notte storica dell'America, quella in cui – in un momento di crisi così drammatica – il Paese ha scelto di prendere la strada giusta. Lo ripeto ancora, se i risultati sono questi, è una notte che ci ricorderemo per tutta la vita». Le persone in sala applaudono e sbadigliano, ormai è quasi l'alba. Il segretario non perde l'ccasione per infilzare Silvio Berlusconi che è andato a dormire da un pezzo. «La vittoria di Obama restituirebbe agli Stati Uniti il fascino che aveva perso. Solo Berlusconi poteva dire che Bush è stato un grande presidente, nemmeno Bush lo pensa». E ancora un sassolino se lo toglie: «Ma avete visto il sito Pdl pro-Obama? Ma se nel Pd ci fosse una parte pro-McCain vi immaginate i commenti dei giornali?».
Mezz'ora prima, al party Pd era arrivata la voce di Howard Dean in collegamento telefonico con Youdem Tv, la televisione del partito. Lo ringrazia Veltroni che lascia il suo ultimo commento dopo l'ennesima proiezione Cnn: «Se è così, è la vittoria della speranza sulla paura». Sono passate le quattro, la festa che si era animata dall'una in poi comincia a svuotarsi. Massimo D'Alema è già andato via lasciando un commento ottimistico: «Mi pare che la serata abbia preso una buona piega». Lui che pure aveva tifato Hillary. Era passato anche Piero Fassino e Francesco Rutelli che ammetteva: «Gli effetti di una vittoria di Obama sulla vita del d saranno minimi».
È al tempio di Adriano, a Roma, a due passi da Palazzo Chigi, la sede della tifoseria del partito democratico pro-Obama. Nella sala ci sono molti parlamentari, giornalisti, gente comune che gira intorno a un buffet tutto a stelle e strisce. Pollo fritto e hamburger, patatine, salse piccanti e maionese, coca cola. Dopo mezzanotte arrivano cheesecake e muffin per accompagnare i caffè (rigorosamente italiani). Anche l'allestimento fa sentire più vicino agli States: sedie rosse, gigantografie di Obama, magliette con la faccia della nuova icona americana del Pd.
Ma pure in una nottata come questa il Pd ha trovato il modo per caratterizzarsi con le sue diversità. Già perchè gli eventi sono stati due: questo di piazza di Pietra organizzato ufficialmente dal partito e poi l'inaugurazione della Red Tv, nata dalla fondazione dalemiana di Italianieuropei. E così i big, e ancora di più i parlamentari, sono costretti al randagismo: c'è chi è già andato alla festa di Red ed è appena arrivato qui, c'è chi da piazza di Pietra si sta spostando per farsi vedere anche da quelle parti. Così, la notte nomade dei Democratici italiani è andata avanti fino alle 4.30 del mattino