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Arcangelo, e la Russia si fa dura
1300km di buche ghiacciate

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Arrivo ad Arkhangelsk ancor prima dell'alba – teorica – per la spedizione Oltre. La prima tappa russa ha subito chiarito che d'ora in poi ogni progresso dovrà essere conquistato. I 1.300km. percorsi in circa 60 ore hanno messo alla prova uomini e mezzi: "Siamo arrivati alle 5.10 del mattino, dopo aver viaggiato ininterrottamente per 24 ore – racconta il capo spedizione Petter Johannesen. La strada era completamente ricoperta di ghiaccio e disseminata di buche molto profonde che ci hanno obbligato a viaggiare ad un media di 30 km/h". Dalla regione di Murmansk attraverso la Carelia e poi a sud lungo la sponda occidentale del Mar Bianco di nome e di fatto. L'equipaggio ha fatto i conti con il pessimo stato delle strade: buche profonde anche 40 centimetri e una spessa lastra di ghiaccio che ricopriva quasi interamente il manto stradale li hanno costretti – per mantenere la tabella prevista - a una non stop di 24 di marcia, con cambi alla guida degli automezzi ogni due ore. Particolarmente sollecitati i carrelli trainati dai Massif 4x4 che hanno subito ogni possibile genere di sobbalzi, vibrazioni e sollecitazioni. Nella sosta di Arkhangelsk si provvederà a rinforzare le giunture che li collegano ai veicoli e a rinforzare la scocca prima che la spedizione si avventuri verso gli Urali e la Siberia.

L'arcangelo del Mar Bianco
Città ricca di storia, Arckhangelsk aveva un ruolo sulle mappe già nel XII secolo quando gli abitanti del principato di Novgorod costruirono il monastero dell'Arcangelo Michele sull'estuario della Dvina in una regione abitata dai Pomori. Nel 1555 Ivan IV Grozny (il Terribile) concesse privilegi commerciali agli inglesi e aprì la strada all'epansione della città. Pietro I la scelse nel 1693 per i cantieri navali di stato (antenati di quelli che negli ultimi 50 anni hanno costruito i sottomarini nucleari), ma dieci anni più tardi, a causa del ghiaccio che bloccava la navigazione per 5 mesi l'anno decise di costruire dal nulla San Pietroburgo condannando Arcangelo a un lento declino. Roccaforte del fronte anti-bolscevico tra il 1918 e il 1920, oggi è una città di 350mila abitanti che vive di pesca, cantieristica e di commercio del legname. Sullo sfondo i grandi investimenti per lo sfruttamento delle risorse naturali, i campi del gas e del petrolio che la spedizione incontrerà più avanti, nei luoghi più remoti.

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