Oslo, tappa intermedia sulla via di Capo nord, piattaforma naturale verso il Passaggio a nord-est. Per la spedizione Oltre uno stop obbligatorio, anzi propiziatorio addirittura in quella che è la città degli esploratori che tra la fine dell'800 e gli ultimi anni del secolo successivo chiusero i conti con la grande avventura polare, colmando di informazioni gli spazi vuoti rimasti sulle carte geografiche.
Tre grandi e gli italiani
Nella capitale norvegese sui nomi di Otto Sverdup, Fridtjof Nansen e Roald Amundsen non solo si costruiscono i musei più popolari della capitale, ma si alimentano ancora i dibattiti intorno alle pagine oscure - o mai raccontate - delle grandi avventure tra i ghiacci di cui furono protagonisti i tre norvegesi. Tra i grandi classici un ruolo speciale occupa la fine misteriosa di Amundsen che - dopo aver portato a termine trionfalmente il Passaggio a nord-ovest, quello di nord-est e la conquista del Polo Sud geografico - scomparve nella primavera del 1928 sorvolando il Mare glaciale artico mentre cercava il generale Umberto Nobile e gli altri naufraghi del dirigibile Italia. La storia racconta che il grande esploratore una volta appreso dell'incidente non ci pensasse su un momento: consapevole che i naufraghi del pack non avrebbero potuto sopravvivere a lungo, lasciò la sua casa di Uraniemborg per andare in loro soccorso. La lasciò e la casa divenne un santuario dell'eroe-esploratore. Intoccata da allora, oggi la visitano turisti che si spingono fino a questo tranquilllo quartiere della capitale.
Gli eroi dei ghiacci
I norvegesi, comunque, non l'avevano mandata giù. Amundsen e Nobile erano in cattivi rapporti a causa di un litigio sui meriti della spedizione polare del '25 e quando lo scandinavo non fece più ritorno fu inevitabile attribuire al generale di Avellino tutte le colpe della scomparsa dell'eroe. Solo lo scorso anno la compagnia teatrale indipendente Teaterfabbrikken 70 (che sta per 70 gradi di latitidine nord) ha rotto il tabù della versione univoca dei fatti, mandando in scena un musical - "Neve e Fuoco" - in cui la tragica vicenda viene vista e raccontata con lo sguardo dell'italiano. Segno dei tempi in un paesi di passata migrazione che ora produce 3 milioni di barili di petrolio al giorno e attira sud ben più lontani del nostro. In questo nuovo secolo l'eroe scandinavo non appare poi così perfetto e, in fondo, l'uomo del sud non è l'estraneo che appariva allora. Oggi che i norvegesi non sono più arrabbiati con noi, Amundsen & Nobile è soprattutto l'insegna della migliore trattoria italiana della capitale, simbolo culinario di un'inevitabile pacificazione tra opposti.