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Un conto da 1.300 miliardi
per la Germania senza Muro

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8 novembre 2009

Al via la grande festa vent'anni dopo la riunificazione di Berlino. L'istituto Iwh calcola i costi per la ricostruzione dello Stato tedesco unificato. Silvio Berlusconi: «Non solo fine dell'Unione sovietica ma anche vittoria della libertà».

Il mondo avrà occhi solo per Berlino. Ci saranno tutti. Capi di Stato e di governo. Ma anche semplici cittadini di un'Europa che solo vent'anni fa aveva confini diversi. Ci saranno simboli e racconti, immagini e storie. E si faranno anche bilanci.

Come quello sui costi complessivi sostenuti per la riunificazione economica conseguente alla caduta del muro: 1.300 miliardi di euro considerando i trasferimenti fatti dall'Ovest per la ricostruzione delle regioni orientali del Paese. Lo studio dell'istituto Iwh è stato pubblicato dal domenicale Welt am Sonntag e sottolinea anche che i trasferimenti netti verso l'est del Paese, equivalenti a oltre la metà dell'intero prodotto interno lordo della Germania nel 2008, sono «aumentati in modo significativo» negli ultimi dieci anni.

Alla grande festa di domani parteciperà anche il presidente del Consiglio Berlusconi che nel pomeriggio arriverà nella capitale tedesca e prenderà parte agli appuntamenti in programma. Il Premier ha sottolineato come: «L'anniversario del Muro di Berlino segna non solo la fine del comunismo sovietico ma soprattutto la vittoria della libertà come bisogno insopprimibile dell'animo umano».

Tra le manifestazioni anche una iniziativa artistica che simbolizzerà l'effetto domino che prese avvio venti anni fa in Europa col crollo del muro alla quale parteciperanno il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Durao Barroso, insieme al presidente dell'Europarlamento, il polacco Jerzy Buzek. Organizzato dalla città di Berlino con la collaborazione della Commissione Ue il progetto artistico è composto da mille enormi pedine di domino allineate lungo i 1.200 metri che separano il checkpoint Charlie dal Reichstag e dove fino al 9 novembre del 1989 correva il muro di Berlino.

8 novembre 2009
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