MONDO

 
 
 

cappuccino e narghilé

 
HOME DEL DOSSIER

Business

Turismo

Società

Media

Azadi - Libertà

Matrimoni e religione
Sposi a caccia di sponsor per il sì

di Martino Pillitteri

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
23 giugno 2009
(Afp)

I matrimoni combinati non devono più accadere. Questo è uno dei verdetti emessi nell'ultima puntata di " The Doha Debatas" un talk show televisivo della Bcc sponsorizzato dalla Qatar Foundation. Nel programma, due team cercano di convincere l'audience presente nello studio di Doha della validità del loro punto di vista. Nella puntata di giugno, il 62 % dell'audience (350 persone di stragrande maggioranza araba) ha votato a favore della mozione:"The house believes that Muslims women should be free to marry anyone they choose "(Spetta alle donne musulmane scegliere il proprio marito) che il conduttore Tim Sebastian ha enunciato all'inizio della trasmissione. I testimonial che hanno ottenuto la maggioranza dei consensi, oltre al no nei confronti dei matrimoni combinati hanno anche incoraggiato la legittimazione dei matrimoni interconfessionali senza conversione del potenziale partner maschile all'Islam. Tuttavia, anche se è sempre più evidente che le donne musulmane e arabe vogliono e possono scegliere un partner indipendentemente dall'approvazione della famiglia, possono esse esercitare il diritto di non sposarsi? Questa possibilità è più teorica che pratica. La società araba ha trovato gli accorgimenti per non lasciare troppi single sul mercato come i matrimoni di massa sponsorizzati e organizzati da fondazioni e da organizzazioni islamiche. Esistono infatti dei gruppi organizzati come Karam Al Islam, il più attivo in Egitto che, oltre alla promozione della cultura del matrimonio, forniscono assistenza finanziaria alle coppie che non possono permettersi di convolare a nozze. Per Hamidi Taha, il fondatore di Karam Al Islam "il matrimonio è prima di tutto un obbligo religioso. Il celibato è uno status che può portare a commettere gravi peccati come il sesso fuori dal matrimonio" ha detto in un'intervista a France- Presse. Il celibato è una bomba ad orologeria che un giorno rovinerà il nostro paese. Solo il matrimonio può regolare gli istinti e i desideri delle persone. Karam Al Islam provvede alle spese matrimoniali, ai mobili per la nuova casa e persino alla biancheria intima per la prima notte di nozze. Questa organizzazione ha assistito 2300 coppie nel 2007. Cento coppie erano cristiane. Karam Al Islam si finanzia grazie ai contributi delle associazioni islamiste e alle donazioni di famiglie abbienti che invece di disfarsi dei loro mobili e dei loro vestiti, li donano a queste organizzazioni per portare avanti le campagne anticelibato. La pratica dei matrimoni di massa è diffusa anche fuori dall'Egitto. L'organizzazione pachistana Jamaat-e-Islami ha provveduto a facilitare il matrimonio di duecento ragazze nel 2004. Sempre nello stesso anno, un matrimonio di massa con 120 coppie è avvenuto a Dubai. In quell'occasione, 50 erano le coppie con cittadinanza emira, mentre le altre venivano dalla Siria, Giordania, Iraq, Palestina e dalla Gran Bretagna. Sempre a Dubai, nel gennaio 2008, sono state 500 le coppie che si sono sposate presso la Za'abeel ballroom del Dubai World Trade Centre. I fondi sono stati attinti dal Marriage Fund, una struttura governativa voluta dall'emiro Mohammed Bin Rashid Al Maktoum il cui intento è quello di non lasciare le coppie native degli Emirati in difficoltà finanziare dopo il matrimonio. Questo fondo mette a disposizione assegni mensili per le coppie che guadagnano meno di 2.500 dollari al mese. Nel febbraio del 2005 nella provincia dello Thamar, a 100 km da Sana, la capitale dello Yemen, si è arrivati addirittura a unire 800 coppie in colpo solo. Hanno invece proprio voluto esagerare in Sudan: presso la moschea Shahid a Khartoum, due organizzazioni caritatevoli, "Al Ihsan" e " Council of Alms," hanno spalancato la vita matrimoniale a 1250 persone in un caldo giorno di agosto del 2007. Persino Hamas si è inserita nel circuito delle sponsorizzazioni dei matrimoni di massa. Secondo il giornale libanese Dailynews, nell'estate del 2007, il gruppo islamista ha finanziato il matrimonio di 60 coppie. La cerimonia si è svolta in un campo profughi palestinese in Siria. Oltre alle spese della cerimonia, alle coppie è stato dato 1.500 dollari di cui parte in denaro contante e parte in oggetti per la casa. Alle signorine era stato richiesto di indossare il velo. In Marocco, l'associazione Zawaj Derb Soltane promuove il festival del matrimonio. Si tratta di un'occasione gioiosa e popolare per pagare le spese nuziali di 10 coppie. Esse diranno Yes I do il prossimo 2 luglio. Auguri.

23 giugno 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-