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Obama presidente: le reazioni dal mondo

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20 gennaio 2009

L'Unione Europea: «Costruiamo un nuovo Patto Transatlantico».

Con Obama presidente l'Ue si impegna a rafforzare le relazioni transatlantiche con gli Usa. Cosi, in una nota, la presidenza ceca ha salutato il neo presidente americano. «Agire insieme rappresenta uno dei modi migliori per rispondere ai bisogni e alle speranze delle persone delle due sponde dell'Oceano» si legge nella nota dove l'Ue invita a «cooperare ancora di più con la nuova amministrazione Usa per rafforzare le relazioni transatlantiche e per affrontare insieme le tremende sfide di un mondo che cambia».
In un altro comunicato il presidente della Commissione Ue, Jose Manuel Barroso, ha affermato: «Viviamo tempi di sfide difficili che non conoscono frontiere». «Ritengo che Obama ha determinato un momento di svolta per l'America e ora può diventare un momento di svolta per il resto del mondo».
L'insediamento alla Casa Bianca di Barack Obama è l'occasione per «rilanciare i rapporti transatlantici ponendoli su una base nuova e dinamica», afferma in una nota il presidente del Parlamento europeo Hans Gert Poettering, aggiungendo: «Abbiamo un'opportunità unica per aprire un nuovo capitolo e adottare una nuova filosofia di pensiero. Il nostro obiettivo e di creare un forte partenariato Ue-Usa basato sull'uguaglianza».
Un leader determinato a «risolvere i problemi del mondo», un «uomo di grande visione e forza morale». Così il premier britannico Gordon Brown ha salutato l'insediamento alla Casa Bianca di Barack Obama. Il nuovo presidente degli Stati Uniti sa che questi sono «tempi straordinari con sfide senza precedenti», ma lui ha giá dimostrato «grande coraggio e determinazione» con i suoi piani contro la crisi finanziaria, ha sottolineato Brown. Che si è detto «pronto a lavorare molto strettamente con la sua amministrazione sulle molte sfide internazionali dinanzi alle quali ci troviamo».
A Obama ha indirizzato un messaggio di auguri anche la regina Elisabetta II, che dovrebbe incontrare il nuovo presidente americano a Londra, in occasione del summit del G20 in programma il 2 aprile. Il contenuto del messaggio non è stato diffuso. Il premier spagnolo José Luis Zapatero ripone «grande speranza e fiducia» nel mandato del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Lo hanno ribadito oggi fonti del governo spagnolo, che hanno sottolineato la «buona sintonia» prodottasi fra Obama e Zapatero durante la bereve telefonata di congratulazioni dopo l'elezione di novembre.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha rivolto al nuovo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, i suoi «auguri di pieno successo» e si è detto «determinato a lavorare mano nella mano» con gli Stati Uniti per «affrontare insieme le sfide» immense del mondo. «Con la vostra elezione – ha scritto Sarkozy - il popolo americano ha espresso con vigore la sua fede nel progresso e nel futuro, come la sua volontà di un'America aperta, nuova, forte e solidale che voi incarnate», ha aggiunto il presidente francese.

Fiducia e prudenza dal Medio oriente.
Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha espresso oggi la sua gratitudine per l'ex presidente Usa George W. Bush, che ha sempre dimostrato amicizia nei confronti di Israele. È quanto riporta il sito del quotidiano 'Jerusalem Post', secondo il quale, nel giorno dell'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, Olmert ha voluto ricordare come Bush sia sempre stato un forte sostenitore di Israele nel corso dei suoi due mandati.
Olmert si è anche congratulato con Obama, dicendosi impressionato per la sua capacità di ispirare il suo popolo e la comunità internazionale. «Sono convinto che le nostre relazioni con gli Stati Uniti rimarranno solide e strette e che, anzi, diventeranno ancora più forti», ha concluso.
L'Iran ha ribadito l'auspicio che il nuovo presidente americano abbandoni la strada del suo predecessore e apra un nuovo capitolo nelle relazioni con Teheran. «Obama ha due opzioni: seguire la stessa politica di Bush sebbene cambiando il modo di parlare, o dedicarsi agli interessi nazionali del Il ministro degli Esteri, Manucher Mottaki, del popolo statunitense e agire con onestà», ha detto alla tv pubblica iraniana, aggiungendo che «nel primo caso riceverà dal medio oriente la stessa risposta che ottenne Bush».

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