L'Italia si allea con gli Stati Uniti e stanzia 30 milioni di dollari in cinque anni per sviluppare le tecnologie pulite: questo il contributo al progetto Climate Redi che viene sviluppato in cooperazione con gli Stati Uniti.
Il progetto è stato illustrato stamane alla Cop15 sul clima, in corso a Copenaghen dal ministro italiano dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, insieme con il segretario di stato Usa all'Energia, Steven Chu.
«Sono convinta – ha detto Prestigiacomo – che le tecnologie a basso contenuto di carbonio possano giocare un ruolo chiave nella lotta al cambiamento climatico».
La collaborazione tecnologica è compresa nell'ambito del lavoro che sta svolgendo il Mef, major economy forum, e vede partecipare anche altri paesi. L'obiettivo è accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili nelle zone del mondo meno industrialzzate, nel diffondere l'efficienza energetica nel mercato mondiale degli elettrodomestici, facilitare i progetti di tecnologie sostenibili attraverso scambio delle informazioni.
L'Italia, cone le sue esperienze, sarà leader nel settore delle reti elettriche intelligenti, cioè quelle che permettono di gestire l'incostanza di fonti rinnovabili come il sole e il vento; lavorerà il collaborazione con la Corea del SUD: Inoltre, l'Italia sarà capogruppo dei progetti sui biocarburanti (basti ricordare la raffineria della Mossi e Ghisolfi che produrrà benzina all'alcol partendo alla canna comune, in realizzazione in Piemonte); a questa linea di lavoro collaborareà il Brasile, che ha un'esperienza di decenni nella produzione di alcol per motori e che ha già accordi industriali con le imprese italiane.
Il nostro contributo di 30 milioni di dollari è pari al 20% dell'intero stanziamento e il ministero dell'AMBIENTE intede ricuperare i fondi inutilizzati alla BANCA mondiale (5-6 milioni di dollari l'anno per cinque anni) e altri finanziamenti.