Le speranze dell'umanità guardano a Copenaghen. Si è aperto ufficialmente il vertice storico sul clima sotto l'egida dell'Onu. La 15/a Conferenza della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici (Cop15) riunita per due settimane nella capitale danese ha la responsabilità di arrivare, il 18 dicembre prossimo, a un accordo per fermare la febbre del Pianeta. Due settimane di tempo in cui i 192 paesi presenti dovranno trovare un'intesa. Vertice storico proprio perchè alta è l'attenzione e la partecipazione mondiale con 110 capi di stato e di governo che confluiranno a Copenaghen gli ultimi due giorni di vertice, al momento delle decisioni. Intanto novità per possibili aperture arrivano da India, Cina e Brasile che avrebbero raggiunto un accordo comune per lavorare a un testo a Copenaghen mentre anche il Sudafrica si dà dei limiti.
Ma oggi è il giorno degli appelli e dello sprint iniziale da parte dei rappresentanti Onu e degli scienziati. Grande anche l' impronta per i lavori dettata dai padroni di casa, i danesi.
In particolare il premier danese Lars Loekke Rasmussen ha detto che «possiamo cambiare e dobbiamo cambiare» chiamando tutti a contribuire, a essere realistici e flessibili. In ballo qui a Copenaghen, ci sono «le speranze dell'umanità».
«Il tempo è scaduto, è arrivato il momento di unirci», ha detto il capo negoziatore per l'Onu, il segretario generale della Convenzione sui cambiamenti climatici Yvo de Boer alla cerimonia di apertura del maxi vertice sul clima a Copenaghen. «Abbiamo 6 giorni per definire l'accordo prima che arrivino i ministri e poi solo una manciata di ore prima dell'arrivo dei capi di stato. Il tempo è finito. È ora di essere uniti, di trasformare gli accordi in azioni reali e pensare ai milioni di bambini nel mondo», ha sottolineato.
Da parte sua premio nobel Rajendra Pachauri, presidente del panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc), ha respinto i tentativi di screditare il lavoro degli scienziati Ipcc sul clima intervenendo in merito al cosiddetto «climagate» sulle mail rubate in base alle quali gli scienziati avrebbero «corretto» in peggio i dati sul cambiamento climatico. Pachauri ha parlato di un tentativo di screditare un lavoro «trasparente e obiettivo» svolto su più di 21 anni con dati provenienti da tutto il pianeta e registrati da tantissimi organismi scientifici indipendenti. Pachauri ha quindi richiamato all' azione targando il vertice come «storico» e ha ricordato la responsabilità della comunità globale.
Intanto sul fronte dei paesi a economie emergenti, che rappresentano l'osso duro da convincere, arrivano novità. India, Cina e Brasile hanno infatti raggiunto un accordo di massima per operare insieme nel negoziato sui tagli alle emissioni di CO2 durante il Vertice di Copenaghen, ha rivelato a New Delhi il ministro per l'Ambiente indiano, Jairam Ramesh. Dal canto suo il Sudafrica ha dichiarato la disponibilità a rallentare del 34% entro il 2020 e del 42% entro il 2025 la crescita delle emissioni dei gas serra, a patto che ciò avvenga nel quadro di un accordo internazionale e di aiuti finanziari e tecnologici da parte dei paesi più sviluppati.
Ad aprire il vertice un video shock con protagonisti i bambini mentre il Wwf ha allestito due porte, una rossa che rappresenta la febbre del Pianeta e una verde, che significa fuori dalla crisi e per tutti i delegati che passavano ovviamente sotto la porta verde un timbro sulla mano per il voto per la Terra.