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Greenpeace: «Questo accordo è apocalittico. Civiltà a rischio»

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19 dicembre 2009

Il giudizio di Greenpeace sull'accordo trovato nel vertice sul clima a Copenaghen è apocalittico. Esso, ha affermato il Direttore Esecutivo di Greenpeace International, Kumi Naidoo, «non è minimamente giusto, ambizioso e vincolante, dunque il lavoro dei capi di Stato non è ancora finito. Oggi i leader hanno fallito nel salvare il Pianeta da cambiamenti climatici catastrofici: con l'attuale testo il mondo andrà incontro a un aumento di +3°C che mina l'esistenza stessa della nostra civiltà».
Ieri sera, racconta Greenpeace, «Copenhagen è stata la scena di un crimine. I responsabili sono stati i primi a fuggire verso l'aeroporto coperti di vergogna. I leader del mondo avevano tra le mani l'opportunità di una generazione che poteva cambiare il destino del Pianeta che sta correndo verso impatti climatici irreversibili. Ma alla fine hanno concluso un misero accordo con scappatoie talmente grandi da farci passare anche l'Air Force One».
Nel mirino dell'organizzazione ambientalista è soprattutto Washington. «Nel corso degli ultimi mesi una serie di Paesi in via di sviluppo aveva mostrato la disponibilità a fare la propria parte nella riduzione delle emissioni. La vergogna per il fallimento del vertice è dunque dei Paesi industrializzati, e in particolare degli Stati Uniti che non hanno sottoscritto impegni ambiziosi e hanno affossato i negoziati». «Anche l'Europa ha la sua responsabilità: di fronte all'accordo al ribasso proposto dagli Stati Uniti, i leader europei non hanno utilizzato la propria forza politica e negoziale, restando a guardare. La vergogna di Copenhagen deve essere rimossa il più velocemente possibile, entro la metà del 2010». Ironia della sorte, conclude Greenpeace, «i tre attivisti che giovedì notte hanno aperto uno striscione all'interno del Gala Dinner dei capi di Stato, dovranno trascorrere tre settimane in carcere lontano dalle proprie famiglie proprio nei giorni di Natale. Non c'è dubbio che loro sono stati dei veri 'leader', mentre i politici che hanno lasciato Copenhagen sui propri jet privati sono i perdenti».

«Bisogna prestare attenzione a quello che dicono gli scienziati e delineare nuove strategie per sopperire alle nuove difficoltà. Se non si agisce in fretta andremo incontro a gravi conseguenze». E' il monito del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, lanciato in occasione dell'intervento all'assemblea plenaria del vertice sul clima di Copenhagen. Ban Ki-Moon ha invitato quindi tutti i paesi a fare ognuno la propria parte. «Abbiamo tantissime difficoltà davanti a noi in tema di cambiamenti climatici, la risposta dovrà arrivare attraverso l'azione collettiva», afferma.

19 dicembre 2009
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