Gli elettori britannici hanno una scelta tra due partiti: ad affermarlo è il leader del terzo partito, il liberaldemocratico Nick Clegg. La ragione è che secondo Clegg i Libdem hanno già sostituito il partito laburista come forza progressista e che il voto del 6 maggio è ormai «una gara a due tra due diverse proposte di cambiamento», quella dei Conservatori e quella del suo partito. Il liberalismo ha definitivamente sostituito lo «statalismo laburista».
Clegg, la rivelazione della campagna elettorale che in due settimane ha raddoppiato il sostegno al suo partito nei sondaggi di opinione, ha dichiarato oggi di avere due ambizioni: diventare primo ministro e realizzare la riforma del sistema elettorale. Se, come previsto, nessun partito avrà la maggioranza assoluta e ci sarà un «Parlamento impiccato», le trattative con i liberaldemocratici, ago della bilancia, saranno cruciali. Clegg ha però detto che non scenderà a compromessi sulla questione della riforma elettorale che è «inevitabile». L'attuale sistema ha garantito stabilità politica ma penalizza i partiti minori e non riflette le scelte fatte dagli elettori.
Secondo l'ultimo sondaggio Populus uscito stamani, i conservatori hanno rafforzato la loro posizione di leadership con il 36% delle intenzioni di voto (+4), mentre i Libdem sono al secondo posto con il 28% e i laburisti al terzo con il 27 per cento. Altri due sondaggi, YouGov e ComRes, confermano che il partito al Governo da tredici anni è ormai relegato in terza posizione.
I Tories sono in ripresa ma hanno un tallone d'Achille, secondo la City: banchieri e uomini d'affari, interpellati dal Financial Times, non si fidano di George Osborne, il cancelliere dello Scacchiere-ombra e braccio destro del leader Tory David Cameron. La mancanza di esperienza di Osborne viene contrastata con il rispetto di cui gode invece Ken Clarke, ex ministro del Tesoro e peso massimo del partito conservatore, attuale ministro del Business-ombra. In caso di un Governo Tory, la City vorrebbe Clarke, non Osborne, come cancelliere. In attesa del voto pero' emerge un grande rispetto e ammirazione dei banchieri per l'attuale cancelliere Alistair Darling, uomo «di grande integrità» che ha «gestito la crisi finanziaria incredibilmente bene».