New York, ore 8.25 - La notte scorsa non ha segnato semplicemente una vittoria per la tolleranza, nè rappresenta soltanto un mandato per un cambiamento progressista; è stata anche, spero, la fine degli anni dei mostri.
Ciò che voglio dire è che per gli ultimi 14 anni la vita politica americana è stata in gran parte dominata da mostri. Mostri come Tom DeLay, che ha ipotizzato che la strage di Columbine si sia verificata perché le scuole insegnano agli studenti la teoria evoluzionistica. Mostri come Karl Rove, che ha dichiarato che i liberali vorrebbero offrire ai terroristi "terapia e comprensione". Mostri come Dick Cheney, che ha visto nell'11 settembre l'occasione per cominciare a torturare delle persone.
E nei nostri dibattiti nazionali, abbiamo finto che questi mostri fossero individui ragionevoli, rispettabili. Sostenere che si trattasse, per l'appunto, di mostri, sarebbe stato considerato scorretto, esagerato.
Quattro anni fa sembrava che i mostri avrebbero dominato la politica americana per un lungo tempo a venire. Ma, almeno per ora, sono stati ricacciati nella loro tana.