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Al via la rivoluzione sui rimborsi spese

di Benedetto Santacroce

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Rivoluzione sui rimborsi spese per dipendenti e professionisti. E' in vigore la detraibilità integrale dell'Iva su servizi alberghieri e di ristorazione. La misura prevista dalla manovra estiva richiede una serie di modifiche ai processi gestionali interni all'azienda per una corretta contabilizzazione dei costi del personale. A ciò deve accompagnarsi la collaborazione dei dipendenti, chiamati a farsi rilasciare fattura per tutti i servizi acquistati. E quella di tutti gli operatori, obbligati a dotarsi degli strumenti necessari a emettere fattura.
L'articolo 83, commi da 28-bis a 28-quinquies, del Dl 112/2008 (convertito dalla legge 133/08, pubblicata giovedì scorso sulla Gazzetta), nel modificare le disposizioni fiscali ai fini Iva, è intervenuto anche nel settore delle imposte dirette, con effetti decorrenti dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2008 (si veda l'articolo a fianco). È stata stabilita nella misura del 75% la deducibilità delle spese alberghiere e di ristorazione, con esclusione delle spese di cui all'articolo 95, comma 3, del Tuir sostenute per il vitto e l'alloggio dei lavoratori dipendenti e titolari di collaborazioni coordinate e continuative in relazione a trasferte fuori dal territorio comunale. Per i professionisti, infine, è stato riformulato l'articolo 54 del Tuir, che nella nuova versione, pur mantenendo il limite globale del 2% dei compensi percepiti nel periodo d'imposta quale tetto al riconoscimento dei costi, ne riduce a monte la deducibilità al 75% dell'ammontare.
Vediamo, in dettaglio, le conseguenze sulla disciplina Iva. Risulta soppressa la limitazione al diritto di detrazione del l'Iva di cui all'articolo 19-bis 1, comma 1, lettera e), del Dpr 633/1972, la cui portata era già stata molto ridimensionata dalla Finanziaria 2007, che aveva escluso dalla limitazione le prestazioni fruite in occasione di convegni e congressi. Pertanto, una volta verificata la sussistenza dell'inerenza della spesa (sulla base dei principi generali dell'articolo 19 del decreto Iva), l'imposta assolta sulle prestazioni alberghiere e sulle somministrazioni di alimenti e bevande diviene detraibile senza le precedenti limitazioni.
La novità, pienamente operativa da lunedì prossimo, pone non poche problematiche contabili che debbono essere gestite per tempo. In effetti, la detraibilità Iva delle spese di vitto e alloggio (combinata per giunta con una parziale indeducibilità delle spese sostenute) comporta diretti effetti nella gestione delle trasferte dei dipendenti e dei consulenti esterni. Effetti ritenuti a volte eccessivi dalle stesse imprese (si veda l'articolo in basso).
Rinviando per i professionisti allo specifico approfondimento qui accanto, vediamo cosa succede per i dipendenti.
Per le imprese, la detraibilità integrale dell'Iva assolta sui servizi acquistati dai dipendenti per alberghi e ristorazione richiede una gestione integrata dei rimborsi spesa. Non solo gli uffici del personale o i consulenti del lavoro, che gestiscono dall'esterno le buste paga, ma anche gli uffici amministrativi sono ora interessati e destinatari necessari della nota spesa e dei relativi documenti giustificativi. All'interno delle aziende di maggiori dimensioni diventa quindi essenziale un coordinamento tra i diversi centri di autorizzazione, controllo, pagamento e successiva contabilizzazione delle spese dei dipendenti. L'adozione di un software che permette, ai diversi responsabili dell'impresa, una gestione online condivisa di tutte le informazioni contabili garantisce una semplificazione e un sensibile miglioramento delle best practice aziendali, con una limitazione nella perdita dei costi deducibili e della detraibilità dell'Iva connessa. Il quadro sarebbe completo se le imprese optassero per una gestione totalmente dematerializzata dei documenti del lavoro, compresi i giustificativi di spesa.
Agli adempimenti di carattere esclusivamente interno al l'azienda, si deve accompagnare anche un impegno del dipendente a richiedere sempre il rilascio di fattura relativamente alle spese sostenute per alberghi o ristorazione, con distinta evidenziazione sul documento delle generalità del dipendente e dell'azienda. In caso di pranzi e/o cene di lavoro, l'indicazione anche del cliente garantisce infine una corretta contabilizzazione delle correlate spese di rappresentanza.

Libero professionista Un professionista svolge un'attività di consulenza per un'impresa in una città diversa da quella di residenza con spese di vitto e alloggio prepagate dal committente. I prestatori dei servizi di vitto e alloggio emettono direttamente fattura intestata al committente
Il committente: assume l'impegno con i prestatori dei servizi di vitto e alloggio quale mandatario senza rappresentanza; riceve una fattura a lui intestata con Iva che detrae regolarmente; emette nei confronti del professionista una fattura per la spesa sopportata in nome proprio, ma per conto del professionista
  CONTINUA ...»

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