Il sindaco di Roma è nominato commissario straordinario per la ricognizione della situazione economico-finanziaria del Comune e delle sue partecipate, con esclusione delle società quotate. Un Dpcm individua gli strumenti d'azione del commissario fra quelli previsti per gli enti strutturalmente deficitari o dissestati. Entro il 30 settembre il sindaco-commissario presenta un piano di rientro dall'indebitamento, che il Governo approva entro i 30 giorni successivi. Per tutta la durata del regime commissariale l'ente non può subire pignoramenti, né sequestri o procedure esecutive nei confronti della massa attiva, e non si può procedere alla dichiarazione di dissesto.
Per il Comune di Roma slitta a fine anno il termine per l'approvazione del consuntivo 2007, è prorogata a fine marzo la delibera sullo stato di attuazione dei programmi e a fine maggio il termine per l'assestamento di bilancio. In attesa del varo del piano di rientro, la Cassa Depositi e Prestiti concede al Comune di Roma un'anticipazione di 500 milioni a valere sui prossimi trasferimenti statali.